Facchini della Difesa, un super-conto. Appaltato "a manovali qualificati ed esperti" l’imballaggio per le spedizioni: 5,5 milioni
di FRANCESCO GRIGNETTI
Roma, 16 gen. 2012 - Il
governo Monti ha annunciato la «spendig
review» di ogni singolo ministero. Significa
che è partita la caccia allo spreco. Alla
Difesa, poi, è approdato un
ministro-ammiraglio come Giampaolo Di Paola
che conosce a menadito la macchina del
dicastero. Eppure entrambi resteranno
sorpresi di quanto si spendano allegramente
i soldi del contribuente. Alla Difesa, per
dire, hanno appena deliberato la spesa di 5
milioni e mezzo di euro, al netto dell’Iva,
per appaltare all’esterno il lavoro di
facchinaggio.
Che si tratti proprio di
facchinaggio, ossia di un impiego assai
umile, ma certo prezioso, lo si deduce dai
documenti allegati all’appalto. «Pur
constando in un’attività tipicamente manuale
e accessoria - scrive dunque il reparto
interessato, ossia la V Divisione della
Direzione generale di commissariato e
servizi generali della Difesa - occorre
evidenziarne la specificità sotto il profilo
della logistica militare». E insiste:
«Particolar riguardo assume il servizio di
manovalanza come attività da compiersi nei
vari siti di stoccaggio» dove «necessitano
di manovali qualificati e affidabili».
euro. I tre seguenti lotti, ancora monopolizzati dall’Aeronautica, che ha aeroporti e magazzini sparpagliati un po’ in tutt’Italia, ed evidentemente necessita di tanti facchini, costeranno all’erario 3 milioni e mezzo di euro. Infine gli uffici di Roma. Tra i diversi stati maggiori, e uffici collegati, si spenderà 1 milione di euro. Non risultano facchini a supporto dei magazzini dell’Esercito. Fonte: www3.lastampa.it
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