Dimenticato il decreto, feste patronali salve anche quest'anno
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Dubbi in Comune Ora, però, i sindaci di tutta Italia sono nel panico. Non sanno bene cosa fare, stretti tra il rischio di andare contro una legge e le pressanti richieste dei cittadini. Uno dei primi a porsi il problema è stato Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi. Qui, ogni anno, si attende con ansia il 19 gennaio, giorno di San Bassiano. Nonostante lo stomaco sia ancora |
appesantito
dagli eccessi natalizi, i lodigiani si
tuffano sui prodotti tipici offerti nelle bancarelle
durante la
giornata di festa: trippa, tortionata (la
torta tipica fatta di burro, farina,
mandorle, zucchero e uova), cioccolata, vin
brûlé e raspadura (una specie di grana
servito a scaglie). E se non è riuscita a
fermarli nemmeno l’associazione dietologi
italiani, figuratevi Tremonti. «Abbiamo
chiesto informazioni al governo - spiega
Guerini - ma non abbiamo ricevuto risposte
esaurienti. Ci siamo quindi mossi per avere
pareri giuridici a più livelli, che hanno
confermato la nostra interpretazione».
Risultato: giovedì 19 gennaio scuole e
uffici pubblici resteranno chiusi.
A confortare Lodi ci pensa Parma. Qui è
stata addirittura la prefettura - quindi la
massima rappresentanza del governo sul
territorio - a rassicurare i cittadini. «Ci
sono pervenuti diversi quesiti circa la
ricorrenza di Sant’Ilario - recita una nota
diffusa nei giorni scorsi -. Questo ufficio
conferma che venerdì 13 gennaio prossimo è
da considerarsi festivo a tutti gli
effetti». Anche qui serrande abbassate e
nessuno slittamento nella consegna delle
civiche benemerenze. Ma «con una cerimonia
sobria», si affrettano a precisare dal
Comune.
Figli di un Santo minore
Un «pasticcio» normativo che però eviterà di
alimentare polemiche e rivalità tra le
città. Milano e Napoli, che non si sentono
figlie di un Santo minore, si erano da
subito alleate nella protesta contro il
provvedimento, considerato discriminatorio
nei loro confronti. La manovra aveva infatti
salvato sin dall’inizio la festa di San
Pietro e Paolo, patroni di Roma, in quanto
festività frutto di un accordo con la Santa
Sede. Così come il Parlamento era riuscito
ad infilare nel testo del decreto una
ciambella di salvataggio per 25 aprile, 1
maggio e 2 giugno. Tirano dunque un sospiro
di sollievo i milanesi, che il 7 dicembre
potranno godersi come ogni anno la Prima
della Scala nel giorno di Sant’Ambrogio.
Stesso discorso per i napoletani, che il 19
settembre non saranno costretti a prendere
un giorno di ferie per partecipare alla
processione di San Gennaro. Il rischio per i
fedeli partenopei era questo, visto che il
Santo non ne voleva sapere di spostare la
liquefazione del suo sangue nell’ampolla
«alla prima domenica immediatamente
successiva». Fonte:
www3.lastampa.it
Bosco (Uil): "Festività
Santo Patrono sono confermate fino a nuove
disposizioni di legge".
Il segretario generale della Uil di Benevento,
Fioravante Bosco, in riferimento ai numerosi quesiti
pervenuti da parte di lavoratori e cittadini
sanniti, relative alla corretta applicazione della
legge 13 agosto 2011 n. 138 per quanto concerne le
festività dei Santi Patroni, chiarisce che l’art. 1,
comma 24, della stessa legge prevede che “A
decorrere |
dall'anno 2012 con decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri, previa
deliberazione del Consiglio dei Ministri, da
emanare entro il 30 novembre dell'anno
precedente, sono stabilite annualmente le
date in cui ricorrono le festività
introdotte con legge dello Stato non
conseguente ad accordi con la Santa Sede,
nonché le celebrazioni nazionali e le
festività dei Santi Patroni, ad esclusione
del 25 aprile, festa della liberazione, del
1º maggio, festa del lavoro, e del 2 giugno,
festa nazionale della Repubblica, in modo
tale che, sulla base della più diffusa
prassi europea, le stesse cadano il venerdì
precedente ovvero il lunedì seguente la
prima domenica immediatamente successiva
ovvero coincidano con tale domenica.
Pertanto - ritiene il leader della Uil
sannita, Fioravante Bosco - fino
all’emanazione di nuove specifiche
disposizioni, da parte della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, le festività dei
Santi Patroni rimangono confermate secondo
il calendario vigente”.
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