Ecco che cosa perderà la Marina
Militare da qui al 2016
di Riccardo Celi
Roma, 12 apr 2012
- Il Venerdì
santo è stata una
giornata di lavoro
intenso per il
ministro della
Difesa Giampaolo di
Paola, impegnato a
presentare il
disegno di legge per
la riforma dello
strumento militare,
che prevede, per le
tre Forze Armate (i
Carabinieri
rientrano in un
discorso diverso che
riguarda la loro
componente non
destinata a impieghi
militari) un ampio
ridimensionamento
sia in termini di
mezzi che di
personale. Condividi
Il piano di dismissioni, così com’è congegnato, prevede la disattivazioni di sette unità maggiori: quattro Maestrale e tre dei quattro pattugliatori della classe Soldati, con l’ultimo che seguirà quasi certamente l’anno successivo. A fronte di questo snellimento, entrerranno in servizio solo quattro nuove fregate della classe Bergamini, con altre due da impostare, mentre delle ultime quattro, ancora da finanziare, la costruzione non è ancora certa. Entro il 2016 non è prevista la radiazione di alcun sommergibile, tranne il vecchio Da Vinci che si trova già in condizione “RTD” a La Spezia. Per la Marina si tratta, in sostanza, di una drastica cura dimagrante che non potrà non prevedere un parallelo ridimensionamento dei compiti assegnati alla squadra navale. È da rilevare che le nuove navi che entreranno in servizio, grazie all’automazione spinta di tutti gli apparati, avranno equipaggi pressoché dimezzati rispetto a quelle che andranno a sostituire. Ciascuna delle Bergamini da 6mila tonnellate, per esempio, avrà un equipaggio tabellare di 145 uomini contro i 225 delle Maestrale da 3mila 040 tonnellate e i 185 dei Soldati da 2.525 tonnellate. Il che rende di stringente attualità, per i vertici della Marina, la soluzione ai problemi di eccedenza del personale.
classe omonima di quattro. Il gemello Sapri (M5551) seguirà il 30 giugno. Il 30 settembre, invece, verranno poste in “RTD” due corvette della classe Minerva, la Minerva stessa (F551, entrata in servizio nel 1987 come prima della serie) e la Sibilla (F558), l’ultima e più recente, che risale al 1991. La Sibilla ha dunque solo 21 anni e la sua eliminazione sembra prematura rispetto agli standard della Marina Militare. Di solito le navi vengono tenute in linea per trent’anni e talvolta anche oltre. Un provvedimento del genere può spiegarsi solo con il fatto che la nave non sia in buone condizioni già dal 28 marzo 1997, quando la Sibilla speronò l’ex-motovedetta albanese Kater i Rades, stracarica di albanesi, che si dirigeva verso l’Italia e che affondò portando con sé 81 persone. Il 30 settembre verrà fermato anche uno dei due rimorchiatori d’altura della classe Atlante, l’A5318 Prometeo, in servizio nella base di Augusta.
2013
2014
2015
2016
|