La Difesa pronta a tagliare 2,5 miliardi in tre anni. L'amm. Ministro Di Paola: non solo i caccia F35 ma anche il personale
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Roma, 15 gen. 2012 - Il ministro Di Paola, ministro tecnico, anzi super tecnico visto che ha ricoperto il ruolo di capo di Stato maggiore delle Forze armate, conosce a fondo l'argomento. E non ha intenzione di cadere nelle polemiche spicciole di spese, costi e risparmi. Spiccio nei modi e soprattutto uomo che bada al concreto in virtù di quella formazione militare appresa all'Accademia navale, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola ha ribadito ancora una volta che «lo strumento militare sarà rivisto». Nel suo complesso: «programmi, mezzi e piani d'investimento», ha chiarito più volte il ministro. Così visto il protrarsi della polemica sull'acquisizione di 131 costosissimi caccia bombardieri F35 il ministro della Difesa ha precisato: «Questa revisione interessa tutti i programmi. Perciò ritengo che l'accanimento verso uno specifico programma sia espressione di visioni anguste, settoriali che non mi sento di condividere. Sia chiaro: quando parlo di una revisione di tutti i programmi intendo anche quello relativo agli F35, e in questo quadro generale bisogna tener conto che c'è una esigenza fondamentale», ovvero che «lo strumento militare italiano ha bisogno di una capacità aereo tattica: questa capacità l'abbiamo e va rinnovata.
più complessa da affrontare: gli uomini non si possono cancellare come i programmi o rottamare. «Quello dello "stipendificio" per il settore delle forze armate - ha spiegato il ministro - non è rischio ma realtà: la quota destinata al personale è talmente elevata che non siamo più in grado di mantenere, rendendolo utilizzabile, lo strumento militare nelle attuali dimensioni. Bisogna dunque ricalibrare lo strumento in base alle risorse che il Paese decide liberamente di destinare, il che comporta affrontare con serietà anche il discorso, che spesso produce levate di scudi, di un ridimensionamento degli organici». I tagli alla Difesa per il prosismo triennio sono quantificabili in 2,5 miliardi: oltre alla revisione dei programmi di ammodernamnto dello strumento militare sarà quindi necessario intervenire sul personale che dalle 180mila unità dovrà scendere ad almeno 150mila. Il costo del personale, 62% del bilancio della difesa, è di 23 miliardi all'anno: il ministro Di Paola pensa di poterne tagliare, con gradualità, almeno 7 miliardi. 14/1/2012 - Fonte: www.iltempo.it Discuti l'argomento sul BLOG >>>
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