UNIONE SARDA DEL
16/6/03
Il
reattore del centro Cisam
non compare nell’ordinanza del premier Berlusconi
A Pisa,
vicino alla base che nasconde i proiettili all’uranio, c’è una centrale nucleare
sotto il controllo delle forze armate
È una centrale atomica
fantasma e nessuno sa dove siano finite o finiranno le scorie che ha prodotto
prima dello spegnimento. Il suo nome compare
en passant
in alcuni documenti del Governo e dell’Enea, ma non è compresa tra gli impianti
per i cui rifiuti Silvio Berlusconi ha incaricato il generale Carlo Jean di
trovare una sistemazione. Si trova a Pisa, non lontana dunque da quel deposito
toscano di munizioni nel quale - lo dimostra un documento militare in possesso
dell’Unione
Sarda - vengono
stoccati e lavorati i proiettili radioattivi all’uranio sparati dalla Nato
durante le guerre definite “umanitarie”. Il suo nome è Cisam (Centro interforze
sviluppo applicazioni militari) e contiene un reattore nucleare di ricerca (il “Galilei”)
di cui ben poco si sa. Il rapporto sullo “Stato della radioprotezione in
Italia”, compilato da tecnici dell’ente statale Enea prima che la gestione del
nucleare passasse in mano alla Sogin (del ministero del Tesoro), considera
l’impianto del Cisam tra quelli da mettere in sicurezza, considerata la
pericolosità del combustibile (plutonio) usato prima dello spegnimento e dei
rifiuti radioattivi prodotti. Ma sul “Galilei” è da tempo stata distesa una
cappa di segretezza.
I militari e il nucleare. Un documento del ministero dell’Industria datato 15
novembre 1999 (il dicastero era retto dal diessino Pierluigi Bersani) prevede,
per la scelta del deposito nazionale delle scorie nucleari, un - testuale -
«percorso partecipativo, trasparente e consensuale per arrivare ad individuare e
selezionare un sito per la realizzazione di un deposito nazionale per i rifiuti
radioattivi». E molto chiaro a questo punto che questo cammino non è così
trasparente come affermato dai Governi: lo dimostra, tra le altre cose, la
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale di una ordinanza del generale Jean con
l’omissione di alcune parti relative alla sicurezza degli impianti atomici. Ne è
conferma il fatto che ministri di ogni colore abbiano sempre negato la presenza
di munizioni radioattive nelle basi italiane, mentre invece esistono documenti
che ne provano la conservazione e il trattamento. Di scarsa trasparenza è prova
anche il fatto che alla commissione di inchiesta sull’uranio impoverito (la
Commissione Mandelli) negli anni passati siano stati chiamati a partecipare,
sempre dal Governo, esperti militari che appartengono proprio al Cisam, centrale
della quale si ignora la sorte delle scorie. Proprio il Cisam ha tra gli altri
compiti quello delle analisi della radioattività sui campioni d’acqua del porto
di La Spezia, una delle dodici basi - c’è anche Santo Stefano, in Sardegna - che
secondo le fonti ufficiali offrono ricovero ai sottomarini nucleari degli Stati
Uniti. Ma nella città ligure i risultati degli esami dei tecnici militari non
sempre vengono resi noti.
L’ordinanza BerlusconiNell’ordinanza di nomina del generale Jean a commissario
con poteri speciali per il nucleare ((7 marzo 2003 numero 3267) il premier
Silvio Berlusconi elenca gli impianti atomici che devono essere smantellati, con
il successivo stoccaggio delle scorie in un deposito unico: ma nell’atto non si
parla del reattore Galilei, né del Cisam e nemmeno viene elencata la Toscana tra
le regioni in emergenza a causa della presenza di plutonio e altre sostanze
radioattive. Il significato è chiaro: le scorie del Centro delle forze armate
sono sottoposte a segreto militare oppure sono già state condotte altrove. Senza
informare le popolazioni dei territori interessati dal passaggio dei convoglio
radioattivi e dei luoghi nei quali i rifiuti dell’era atomica sono conservati.
marco
Mostallino
Nucleare |
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Sulle scorie segreto militare |
È giallo
sulla sorte delle scorie di una centrale nucleare: è l’impianto militare Cisam
di Pisa, non compreso nell’ordinanza di smaltimento del materiale radioattivo
nazionale. Nei documenti ufficiali del Governo non viene detto quanti rifiuti
pericolosi sono stati prodotti, né che fine abbiano fatto. Il reattore delle
forze armate si trova vicino alla base dove, in segreto, sono stati conservati e
lavorati proiettili all’uranio impoverito usati dalla Nato durante la guerra in
Somalia. Sul fronte della protesta in Sardegna, anche Sant’Antioco chiude il
porto alle scorie.
Mostallino
http://www.unionesarda.it/unione/2003/16-06-03/REGIONE/FAT01/A01.html
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