I timori per l'uranio impoverito
PORDENONE
Il
pericoloso utilizzo dell'uranio impoverito nel corso delle ultime guerre in
Iraq, non ha smesso di allarmare, soprattutto in vista della decisione del
Governo di inviare ancora circa tremila militari in missione. L'Uranio
Impoverito, come dimostrano diversi studi medici tra cui uno della prestigiosa
Royal Society inglese e uno del Centro di ricerche di nanopatologie
dell'Università di Modena e Reggio Emilia, su incarico dell'Osservatorio
militare, è un metallo radioattivo e altamente tossico. Una volta usato,
infatti, s'insinua nell'ambiente per un lunghissimo periodo di tempo causando un
inquinamento persistente. Il 25 giugno 2001, proprio alla luce di questi
pericolosi effetti, la Marina e i marines americani avevano deciso di sostituire
l'uranio con il tungsteno, un metallo con caratteristiche simili, ma non
radioattivo. Dai costi più elevati, tuttavia. Nel frattempo i casi di decesso
sono aumentati, più di venti in Italia e duecentocinquataquattro malati. Inoltre
otto bambini figli di reduci sono nati con malformazioni genetiche. Si ipotizza
possa derivare dall'esposizione rischiosa dei genitori, con il metallo in
questione. Tra i soldati italiani e francesi, che hanno partecipato alla guerra,
e alle operazione di bonifica, sono stati riscontrati diversi casi sospetti di
leucemia. Nella frazione di Quirra, vicino alla base militare di Capo San
Lorenzo in provincia di Cagliari, a fronte di una popolazione di 150 persone, si
sono registrati ben 10 casi di tumore del sistema emolinfatico. Da tempo
impegnato su questo tema ho presentato un'interrogazione parlamentare al
Ministro della Difesa, affinchè richieda al suo omonimo americano, la
documentazione delle mappe dei siti bombardati in entrambe le guerre, al fine di
procedere alla bonifica ambientale dotando però i nostri militari di adeguato
equipaggiamento e che si proceda alla verifica sul campo dei reali effetti
dell'uranio inviando specialisti per monitorare gli effetti di tali utilizzi. E'
assolutamente necessario che diventi prioritaria una corretta informazione per
poter prendere finalmente le adeguate precauzioni.
Edouard
Ballaman
Il gazzettino
MAGGIO 2003
|