Durante la presentazione ai CO.CE.R. del D.P.E.F. presso la sala verde di
Palazzo Chigi lo scorso 15 luglio, sono stati trattati argomenti di vario
genere. In particolare grazie alla sensibilità del Sottosegretario al
Consiglio dei Ministri dott. Letta, che presiedeva i lavori, ho avuto la
possibilità di illustrare ai tanti Ministri presenti (Ministro degli
Interni Maroni, Ministro delle politiche agricole Zaia, Ministro della
Difesa La Russa, il Ministro della Funzione Pubblica Brunetta e Ministro
dei Trasporti Matteoli) la sofferta situazione professionale del personale
della Guardia Costiera rispiegando e ripetendo, per l’ennesima volta, che
ci sono più di dodicimila Ufficiali ed agenti della Marina Militare -
Guardia Costiera che operano alle dipendenze del Ministero dei Trasporti,
Interni, Ambiente, Difesa, Beni culturali, Giustizia ecc., svolgendo
attività di polizia marittima, come concorso all’immigrazione clandestina,
al traffico di stupefacenti in mare, come sicurezza ambientale, sicurezza
della navigazione, antiterrorismo nei porti, controlli in mare e a terra
sulla regolarità e salubrità del pescato ecc. ecc..
Ho rispiegato come il tutto avviene senza un sistema di difesa, ma solo
armati di buona volontà e di amore per il mare e per una professione a
servizio della comunità. Ho espresso casi pratici come quello di Bovalino
dove mesi fa, 40 presunti pescatori locali hanno pestato di botte 8
marinai che svolgevano i normali controlli in porto, i quali si sono
potuti salvare solo grazie al fatto che il Maresciallo Comandante ha
sparato un colpo in aria con la sua pistola personale, circostanza per la
quale i Ministri dei Trasporti e degli Interni sono stati chiamati a
rispondere in Parlamento da una interrogazione della stessa maggioranza.
L’altro esempio che ho illustrato è stato quello di Castellammare, dove un
militare di truppa si è visto colpito violentemente sul volto con un casco
da un presunto utente, che poi è stato solo denunciato a “piede libero”
dal Commissariato locale di polizia, mentre il militare ha avuto 20 giorni
di prognosi. Mi sono appellato anche al Ministro Brunetta, rifacendomi
alla sua politica di risparmio e razionalizzazione della Pubblica
Amministrazione, evidenziando l’assurdità in cui si trovano i militari
della Guardia Costiera nel chiamare il 112 o 113 per farsi difendere o
procedere agli arresti, come se fossero comuni cittadini, con spreco
inutile di risorse economiche ed umane. “Perché spendere milioni di euro
per fare concorsi, arruolare e formare altri uomini per le Forze di
Polizia se c’è tanto personale della Guardia Costiera che già vi opera, e
non aspetta altro che un riconoscimento, per agire con più efficienza e
dignità? Tutto ciò sarebbe a costo zero! Gli uomini, i mezzi e la
professionalità ci sono!” Ho spiegato anche come tutti i delegati della
rappresentanza all’unanimità, diversi mesi fà hanno chiesto l’arma di
dotazione individuale e una rappresentanza più forte che possa tutelare il
personale. Per esperienza (e supportato da diverse delibere anche COBAR),
ho detto che la maggior parte del personale (se non l’unanimità) vuole che
il Corpo diventi una Forza di Polizia, sempre all’interno della amata
Forza Armata Marina, come erano prima i Carabinieri per l’Esercito.
L’attività del personale è prevalentemente una attività di Polizia, per
cui necessità di questo status per la propria tutela sia giuridica che
fisica, e per vedere riconosciuto professionalmente ed economicamente ciò
che di fatto svolge alla stessa stregua di Poliziotti e Carabinieri. Oggi
agli italiani non sembrerebbe assurdo pensare al Corpo Forestale dello
Stato disarmato, che durante l’attività nei boschi, per arrestare un
bracconiere deve chiamare il 112 o 113 e nel frattempo intrattenerlo con
le parole in attesa che arrivino i colleghi Carabinieri? Ho spiegato che è
una mortificazione non solo per la Marina Militare vedere i suoi uomini in
divisa malmenati e oltraggiati, ma è una umiliazione per lo Stato Italiano
rappresentato dalle stesse divise. Naturalmente i Ministri, come da anni
accade anche con gli altri due precedenti Governi, non danno risposte
concrete.
I casi di quotidiano disagio nel frattempo continuano ad aumentare. Un
altro es. recente è stato a Tortoreto (notizia appresa dalla stampa
locale), dove i cosiddetti “Vù cuprà” con la forza hanno recuperato il
materiale a loro sequestrato, mentre questo era depositato nell’auto di
servizio con un militare di guardia che aspettava i colleghi impegnati in
altri controlli. Da solo nulla ha potuto, se non limitare l’azione, grazie
al successivo intervento dei altri colleghi sempre a mani nude.
Dopo tutto ciò, si passa dal danno alla beffa.
In questa estate, come suddetto, sui mass
media si parla di ronde o soldati sulle spiagge, per svolgere attività di
vigilanza e polizia soprattutto nelle regioni Veneto e Liguria. Nella mia
attività di delegato Co.Ce.R., cerco sempre di non entrare nelle decisioni
dei vertici e tanto meno nelle decisioni politiche sul funzionamento delle
Forze Armate. Ma ho il dovere di rappresentare le necessità di tutela e di
riconoscimenti professionali ed economici del personale della Marina
Militare (questo è il senso delle mie esternazioni). Questa attività, in
quanto delegato del Co.Ce.R., posso svolgerla soprattutto grazie ai tanti
rappresentanti ai vari livelli che lavorano con impegno. Il compito dei
delegati tutti delle Capitanerie di Porto è ancora più arduo, ma
sicuramente non meno ambizioso. È conosciuto da tutto il personale
l'impegno dell'attuale Comandante Generale per risolvere le problematiche
su esposte, anche nell'ambito del prossimo riordino del Corpo. Non si
percepisce però una posizione della Forza Armata M.M. a favore della
tutela e della professionalizzazione del personale Ufficiale ed Agente di
Polizia giudiziaria della Guardia Costiera, anche al fine di difendere le
competenze ampiamente note e che hanno bisogno di essere consolidate.
Il personale, che si sente sempre più
considerato alla stessa stregua di una ronda di volontari, comincia a
chiedersi quale sarà il prossimo paradosso se si continua di questo passo?
Forse quello di imbarcare i Soldati sulle Motovedette per difendere la
Guardia Costiera?