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CODA CONTRATTUALE 2006/07: I RITARDI
DELL'APPLICAZIONE IN BUSTA PAGA. DAL CO.C.ER. DELL'ESERCITO:
OPPORTUNO SPIEGARE IL SENSO DEL LAVORO SVOLTO. NEL FRATTEMPO, I
CO.CE.R. DELLA MARINA E DELL'AERONAUTICA, CHE INIZIATIVE HANNO
INTRAPRESO? |
DAL CO.CE.R. ESERCITO.
Bollettino Informativo nr. 3 del 19/6/2009
Come noto è stato finalmente
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il provvedimento che definisce
la cosiddetta “coda contrattuale” e, come d’obbligo, ci accingiamo a
chiarire quei dubbi o quelle perplessità che sono state
rappresentate in merito.
E’ necessario innanzitutto ricordare che il
provvedimento, d.P.R. n.52/09, è una coda contrattuale che integra
il d.P.R. n.171 del 2007 poiché le risorse, allora ritenute
insufficienti, furono integrate con la successiva legge finanziaria.
A onor del vero per la copertura totale del contratto 2006/07 sono
state necessarie ben tre leggi finanziarie con somme rese
inizialmente disponibili in modo parziale (441 mln dei 990 mln
attestati nei bilanci sono stati resi esigibili esclusivamente dal
31/12/2007 – ultimo giorno di vigenza del D.P.R. 171/2007) e quindi
utili nei bilanci delle rispettive Amministrazioni solo a decorrere
dal 2008.
Queste esigenze hanno indotto il Co.Ce.R.
Esercito, congiuntamente con tutti i Co.Ce.R. e i Sindacati di
Polizia, ad intervenire attribuendo l’incremento massimo mensile in
data differita (€.127 lordi/medi a partire da settembre del 2007)
per poi corrispondere in un secondo momento i relativi arretrati
avendo disponibili ulteriori risorse (di fatto la copertura
finanziaria è avvenuta nel mese di dicembre 2007).
Per la specificità del Comparto Difesa e
Sicurezza, con riferimento al biennio in questione, sono state
stanziate ulteriori risorse anche queste spendibili esclusivamente
dall’anno 2008. Dunque il D.P.R. n.171/2007 non avrebbe mai potuto
disciplinare l’impiego delle risorse che ancora dovevano essere
assegnate (già allora era noto), tanto è vero che per effetto degli
accordi tra Governo, sindacati e COCER.sarebbero state
successivamente stanziate altre somme per il cui utilizzo si sarebbe
dovuto ricorrere ad un ulteriore provvedimento definito per
l’appunto “Coda Contrattuale”.
Per questa ragione il Co.Ce.R. ha ritenuto
necessario dettagliare i contenuti del nuovo d.P.R. n.52/09
realizzando un documento che è possibile scaricare dal sito della
Rete EINET dello Stato Maggiore Esercito.
Abbiamo scelto di esplicitare in questo
articolo alcuni dubbi maggiormente diffusi tra i colleghi. Due
provvedimenti per un contratto? Ai Governi, e solo a loro, va
attribuita la responsabilità delle risorse a disposizione dei
contratti.
Per il biennio in questione, a tutto il
pubblico impiego, è stata applicata la metodologia del “rinnovo
subito e arretrati dopo”. A onor del vero per il Comparto Difesa e
Sicurezza i provvedimenti sono stati tre: il D.P.R. 171/2007 (€.127
medi di aumento mensile), la leg-ge 222/2007 (600 euro medi di
arretrati) e, infine, il D.P.R. 52/09 (€.35 medi di aumento mensile).
Abbiamo il contratto scaduto? Si!
Il biennio economico è da considerarsi concluso
il 31/12/2007. Ecco perché, a decorrere dal mese di aprile del 2008,
è stata erogata la “vacanza contrattuale” del biennio 2008/2009. La
coda contrattuale, proprio perché tale, nel raccordarsi con il
biennio preso in esame non modifica le decorrenze dei bienni
economici di riferimento.
Quando si percepiranno gli arretrati?
Come detto in precedenza gli arretrati del
biennio puro (€.127) sono stati già percepiti dal personale. Il
pagamento è avvenuto con tempistica diversa tra Forze Armate e Forze
di Polizia. L’Esercito per le sue complesse procedure interne ha
liquidato le competenze nel mese di Dicembre 2007.
Non ci sono, dunque, arretrati dalla Coda
Contrattuale?
Il Co.Ce.R. Esercito ha dettagliatamente
aggiornato il personale durante i lavori della concertazione (leggasi
news del Co.Ce.R. sul sito www.sme.esercito.difesa.it del 18
dicembre 2008, 4 marzo e 18 marzo 2009) sulle scelte operate,
ampiamente motivate nel documento elaborato successivamente.
In merito si ricorda che, fermo restanto
l’obbligo di intervento per la rivalutazione del buono pasto e del
valore dello straordinario, grazie al contributo offerto dal Co.Ce.R.
Esercito un ingente montante di risorse è andato ad alimentare il
neo – costituito FESI (Produttività) per 800 euro medi procapiti
complessivi.
In sintesi il pagamento del FESI dovrà
considerarsi come quota di arretrati della “coda” che si è
concretizzata, dunque, in una misura più cospicua rispetto
all’incremento stipendiale. (ben oltre i 35 euro medi mensili
previsti, infatti €.35 X 12 = €.420).Le altre norme della “Coda”
genereranno degli arretrati? Assolutamente si! Le varie norme hanno
diverse decorrenze fatto salvo quella dell’importo aggiuntivo
pensionabile che rimane comune a tutti (dal 1° ottobre 2007 al 1°
febbraio 2007, 8 mensilità x €.5 medi) per consentire il
completamento totale della retrodatazione del primo provvedimento.
Ovvio che per il periodo che intercorre ad esempio dal dicembre 2008
(inclusa la tredicesima) al mese di aggiornamento degli stipendi si
percepiranno comunque i conguagli del maturato per chi risulterà
percettore delle innovazioni introdotte per l’assegno di funzione
ovvero dal 1° di gennaio del corrente anno per chi fruisce del
“buono pasto” ecc. ecc..
Questo contratto è appannaggio degli anziani?
La coda contrattuale non può essere giudicata a
prescindere dal provvedimento cui è collegata, nel caso in specie il
d.P.R. n.171/07. In quel provvedimento si ricorda che l’assegno di
funzione non fu aumentato e nella coda si è provveduto a completare
l’intervento. Inoltre, è vero che l’assegno di funzione ha subito un
intervento per l’inserimento di una terza fascia favorendo quindi
nel breve termine il personale più anziano, ma al contempo è stata
abbassata la fascia dei 29 anni a 27 conce-dendo con due anni di
anticipo un incremento a tutto il personale che ha meno di 27 anni
di servizio.
Si obietterà che il personale appena immesso in
servizio permanente dovrà attendere anche 20 anni per beneficiare
dell’incremento, ma riteniamo che tale argomentazione non possa e
non debba pregiudicare un beneficio solo perché esso è differito nel
tempo. Purché, ovviamente, anche gli altri emolumenti della
retribuzione subiscano la stessa sorte.
Infine, la retribuzione dell’anzianità di
servizio è una esigenza di tutte le categorie, unanimemente
riconosciuta come una delle esigenze prioritarie da affrontare (leggasi
progressione economica cosiddetta per “classi e scatti”).
Gli stipendi (e quindi il FESI) saranno pagati
a giugno?
Il Ministro Brunetta ha annunciato che gli
stipendi potevano essere aggiornati già a giugno e su molti siti
sono state riportate le disposizioni date dallo Stato Maggiore
dell’Esercito. Tutto vero! Il Co.Ce.R. Esercito è conscio, e lo ha
sempre segnalato, che esiste una grande differenza tra le funzioni
assegnate ad un Capo di Forza armata (come l’Esercito) ed il
Comandante dell’Arma dei carabinieri. Quest’ultimo, infatti, ha
anche le prerogative del “nostro” Direttore Generale del Personale
Militare (PERSOMIL) e mentre uno partecipa di fatto alla
concertazione l’altro ne è escluso per legge. La conseguenza è che
i Carabinieri possono emanare con tempestività le conseguenti
disposizioni amministrative, mentre le Forze Armate debbono
attendere le valutazioni tecniche ulteriori (la famosa circolare di
PERSOMIL).
Tali differenze non solo generano sensibili
ritardi (la Direzione ha a disposizione ulteriori 120 gg. dalla
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del contratto) ma possono
portare ad applicazioni difformi di norme identiche con conseguente
contenzioso.
Riconosciamo a PERSOMIL le maggiori difficoltà
derivanti dalla mancata partecipazione alla concertazione che
pregiudica all’organo tecnico la conoscenza sia delle finalità
perseguite dalle parti sociali sia le difficoltà incontrate durante
il percorso, ma questo non può e non deve tradursi in una
penalizzazione per il personale.
Il Co.Ce.R. Esercito ha cercato di ovviare a
questa problematica già con il primo decreto inserendo una norma di
raccordo di tutte le circolari presso il Dipartimento della Funzione
Pubblica.
L’intervento non ha raggiunto gli effetti
sperati e, se sarà confermato che l’Arma dei Carabinieri ha già
aggiornato le retribuzioni di giugno e che la Polizia di Stato ha
già emanato delle direttive ad hoc per i “buoni pasto”, nel prossimo
contratto dovrà essere individuata una soluzione alternativa.
In questo quadro, se consideriamo che ad oggi
la circolare di Persomil non è giunta ai Co.Ce.R. nemmeno in “bozza”
per la deliberazione del previsto parere, si capisce del perché
sarebbe un azzardo cercare di “indovinare” quando ci saranno gli
aggiornamenti degli stipendi.
Come è possibile consentire l’erogazione di
buoni pasti a 7 euro a taluni mentre altri continuano a pranzare con
gli attuali 4,65? La situazione è problematica per tutti! Si pensi
ai Finanzieri che pur avendo le prerogative dei cugini dell’Arma
dovranno attendere qualche mese prima di beneficiare
dell’adeguamento, oppure ai Penitenziari che hanno il maggior numero
di percettori di buoni pasto e che pure dovranno attendere. La
problematica è dunque a fattor comune, si evidenzia però, che per le
Forze Armate esiste un problema in più, ossia l’impossibilità da
parte del Capo di Stato Mag-giore della Difesa di intervenire
direttamente sulla Direzione Generale che dipende dal Segretario
Generale che, a sua volta, per le competenze amministrative dipende
direttamente dal Ministro della Difesa.
Per poter ovviare a questa situazione
bisognerebbe aggiornare la legge sui Vertici della Difesa ma nel
frattempo si è ritenuto opportuno sensibilizzare “nuovamente” il
Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (vds. delibera n.20/2009 del
Co.Ce.R. E.I.) che nel condividere la problematica ha dato le uniche
disposizioni possibili in quanto di propria competenza.
Il Co.Ce.R. valuterà gli effetti sortiti alla
fine del corrente mese e se sarà necessario, come già fatto in
passato, chiederà di autorizzare, al massimo nel mese di settembre,
l’erogazione di un acconto/anticipo.
Anche i Carabinieri percepiranno il FESI?
Il personale dell’Arma gode già da anni di un
emolumento paritetico ma non conosciamo esattamente il punto di
situazione delle altre Amministrazioni in merito allo stato dei
pagamenti. E’ comunque rilevante che i Carabinieri per poter
procedere al pagamento hanno bisogno come tutti di una ulteriore
determinazione ministeriale.
Il Co.Ce.R. Esercito, per quanto di sua
competenza e congiuntamente allo Stato Maggiore della Difesa ha già
convenuto sulla necessità di procedere immediatamente alla
formazione della bozza di Decreto Ministeriale per l’erogazione
tempestiva delle risorse precedentemente dette e, comunque,
congiuntamente all’Arma dei Carabinieri. Tale scelta è stata
possibile dopo la “prioritaria” valutazione di dividere in egual
maniera tra i destinatari le risorse del 2007, confermare i
parametri di distribuzione del 2007 anche per le risorse del 2008 e
rinviare all’anno 2009 la concretizzazione del progetto strutturale
approvato all’atto della costituzione del FESI avendo comunque
assicurazione di un avvio tempestivo dei necessari incontri –
approfondimenti tecnici.
I Carabinieri, come le Forze Armate, dipendono
per quanto concerne i provvedimenti legislativi connessi alla
Concertazione dal Ministro della Difesa che ha la titolarità di
entrambe le determinazioni. Un trattamento difforme sarebbe
inopportuno e riteniamo che “l’Autorità unica” per i due
provvedimenti rappresenti una garanzia; ove emergessero anche in
questo caso delle incongruenze chiederemo di corrispondere
l’emolumento nell’anticipo di settembre.
DAL CO.CE.R. ESERCITO.
Bollettino Informativo nr. 3 del 19/6/2009
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