Preg.mi Signor Ministro dell’Interno e Signor Ministro per la Pubblica Amministrazione, l’Ugl Polizia di Stato, traendo spunto dall’efficace metafora del diario di bordo del Ministro Brunetta, di cui al suo saggio “Rivoluzione in corso”, vuole rappresentare la difficile ed esasperante burrasca che sta interessando le condizioni retributive delle donne e degli uomini delle FF. OO..
Mi spiego meglio: sono ormai 21 mesi che il personale delle forze di polizia attende il rinnovo di un contratto scaduto il 31 dicembre 2007. In più occasioni l’Ugl Polizia di Stato ha avuto modo di segnalare che le risorse stanziate dalla legge finanziaria 2009 sono ampiamente insufficienti.
L’aumento contrattuale che, alla luce delle esigue risorse stanziate, si aggirerebbe tra i 60 ed i 70 euro lordi mensili, non solo appare tradire le aspettative di un settore virtuoso, ma ignora di fatto una specificità professionale prima ancora che normativa. Si tratterebbe di un aumento irrisorio soprattutto se si considera che già oggi un appartenente alla Polizia di Stato ha uno stipendio tabellare base annuo di gran lunga inferiore al suo omologo in servizio presso la polizia municipale, oltre a non considerare i disagi economici e professionali legati alla nostra attività (trasferimenti, ecc.). Questa O.S. riconosce a questa compagine governativa di aver approvato nei mesi scorsi una legge che riconosce normativamente la specificità della nostra professione. E’ però giunto il momento che al riconoscimento normativo si affianchi quello economico, perché senza di esso si tratta di un provvedimento monco. Non possiamo considerare tale, infatti, uno stanziamento di appena 12 milioni l’anno per tutto il personale della Polizia di Stato. Il principio che infatti deve valere è quello che, nel lavoro, se un’attività professionale non ha un congruo riconoscimento economico, essa non ha valore.
Accanto alla drammatica questione del mancato riconoscimento economico della specificità, l’Ugl Polizia di Stato ritiene che siano ormai maturi i tempi per mettere in pratica quella che è una storica rivendicazione della nostra organizzazione sindacale: la detassazione delle indennità di polizia. Si tratta di un provvedimento che sarebbe coerente con i principi di politica economica rivendicati nel corso degli ultimi mesi dal governo italiano. Tale misura è tanto più importante anche per via del fatto che il recente provvedimento di riduzioni d'imposta previste dall'articolo 4, comma 3, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito dalla legge 28 gennaio 2009, n 2, non ha sortito gli effetti sperati. Infatti, abbiamo avuto modo di riscontrare che l’Amministrazione della P.S. ha ritenuto di dover escludere dal beneficio di cui sopra il personale che, pur avendo percepito nell'anno 2008 un reddito da lavoro dipendente, ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, complessivamente non superiore a 35.000 euro, ha beneficiato, sempre con riferimento alle prestazioni lavorative effettuate nel 2008, solo del trattamento accessorio previsto dal Fondo per l’efficienza dei servizi istituzionali e non anche quello espressamente indicato nella contrattazione c.d. di 1° livello. In parole povere si è trattato, quindi, di una detassazione “zoppa”. Un segnale immediato e concreto a tal riguardo potrebbe essere detassare la tredicesima mensilità applicando la tassazione (I.R.P.E.F e detrazione d’imposta) della stessa al medesimo calcolo delle altre dodici mensilità, mettendo nelle tasche dei lavoratori di questo importante settore circa 200 euro.
Ultima annotazione, ma non certo meno importante delle altre, è quella riguardante il riordino dei ruoli e delle funzioni del personale del comparto sicurezza. Su questo tema si dibatte ormai da molti anni e si è creata una fortissima aspettativa tra tutto il personale. L’Ugl Polizia di Stato ritiene che sia giunto il momento che l’esecutivo sciolga la riserva e, partendo dalle risorse già stanziate dal precedente governo Berlusconi per questo capitolo di spesa, il governo si faccia promotore di una rapida approvazione di una legge delega che consenta un riordino dei ruoli e delle funzioni che rimodelli l’apparato della pubblica sicurezza ridisegnando le funzioni di tutti i ruoli del personale. Signori Ministri, L’Ugl Polizia di Stato auspica che il governo entro breve termine dia chiari e concreti segnali che vadano nella direzione dai noi auspicata e in questo ambito siamo disposti in qualsiasi momento a portare il nostro contributo in termini di idee e proposte.
Impegniamo quindi
l’esecutivo a dare
segnali immediati e
tangibili sui
seguenti punti:
• detassazione della
tredicesima
mensilità,
• riconoscimento
economico della
specificità;
• legge delega e
finanziamento a
regime del riordino
delle carriere.
Ma è altrettanto
evidente che, in
caso negativo,
l’Ugl Polizia di
Stato intraprenderà
ogni utile
iniziativa di
protesta per
rivendicare il
diritto del
personale della
Polizia di Stato, e
più in generale del
Comparto Sicurezza,
ad avere un
riconoscimento
economico e
funzionale che sia
commisurato ai
sacrifici che
quotidianamente i
poliziotti fanno per
la società italiana
ed all’importanza
che la Sicurezza
riveste per lo
sviluppo dell’Italia.
Restando in attesa
di riscontro, e
nella speranza che
soffino venti
migliori per questa
nave di valorosi si
inviano i più
cordiali saluti.
IL
SEGRETARIO GENERALE
Cristiano
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