19:30 - Questura: "60 mila in
piazza"
Secondo la Questura di Roma
si ''attesta attorno alle 60 mila unità" il numero dei
manifestanti che in Piazza del Popolo a Roma hanno
partecipato alla manifestazione sulla libertà di stampa
promossa dalla Fnsi. E ciò si legge in una nota della
Questura.
18:49 - Marcoré: "Regime di libertà vigilata"
"Non ha senso parlare di assoluta mancanza di
libertà altrimenti si offrirebbe il fianco a chi parla di
manifestazione farsa, ma possiamo dire di essere in un
regime di libertà vigilata": è il messaggio che l'attore
Neri Marcoré lancia dal palco di Piazza del Popolo. "In
questo regime - ha spiegato Marcoré - può capitare infatti
che scatti una querela, che venga censurato un pezzo di
satira, può essere che un giornale pubblichi particolari
della vita privata di una persona, nonostante questa non
abbia alcun incarico pubblico". L'attore ha sottolineato
come l'appuntamento di oggi riguardi tutti: "i partiti
politici non c'entrano anche perché qui stiamo rivendicando
un diritto e non chiedendo un privilegio. La politica deve
fare passi indietro. E noi tutti non dobbiamo avere paura di
dire 'non sono d'accordo"'. Marcoré ha chiuso il suo
intervento tra gli applausi citando un saggio scritto tra il
1830 e il 1834 da Alexis de Tocqueville.
18:45 - Cicchitto: "Libertà di stampa e di
insulto"
"Coloro che hanno manifestato oggi a Piazza del
Popolo lo hanno fatto non per la libertà di stampa, ma per
una stampa e una televisione da loro ferreamente controllate
senza possibilità di contraddittorio. Del resto, quando
hanno potuto, i direttori generali, i membri del Cda, i
comitati di redazione, l'Usigrai hanno realizzato le vere
liste di proscrizione contro chi la pensava diversamente
dalla sinistra". Lo afferma il capogruppo del Pdl alla
Camera Fabrizio Cicchitto. "Adesso -aggiunge- basta guardare
otto talk-show su nove della Rai, il Tg3, leggere i
principali quotidiani per poter smentire facilmente i
bugiardi che hanno convocato la manifestazione di Piazza del
Popolo. A tutto ciò, infine, si aggiunge, come esempio più
eclatante che dimostra la totale inattedibilità di questa
manifestazione, 'Annozero' che proprio giovedì scorso ha
trasmesso per circa due ore esclusivamente insulti contro
Berlusconi. Oltre alla libertà di stampa nel nostro Paese
c'è anche la libertà d'insulto".
18:39 - Martinazzoli: "Santoro è una fumeria
d'oppio"
"Diciamola senza infingimenti: la storia del
servizio pubblico italiano è finita, bisogna sotterrare il
cadavere. E' una storia conclusa da tempo, è necessario
guardare a nuovi modelli come ad esempio la Bbc. Anche le
trasmissioni come quelle di Santoro sono sempre state delle
fumerie d'oppio a cui io, ad esempio, non ho mai preso
parte". Così l'ex segretario Dc, Mino Martinazzoli, al
convegno della tre giorni Dca organizzata dal ministro
Rotondi.
18:37 - Merlo: "Ora da opposizione atti concreti"
Per Giorgio Merlo, Pd, Vice Presidente Commissione
Vigilanza Rai "l'imponente manifestazione a Roma e in tutte
le piazze più importanti del paese ci dice una cosa: adesso
il Pd e tutto il centro sinistra devono farsi carico di
tradurre questa precisa denuncia politica in atti
parlamentari concreti per affrontare e, se possibile,
risolvere i nodi che fanno dell'Italia un paese anomalo nel
rapporto tra politica e informazione. A cominciare dalla
riforma del servizio pubblico radiotelevisivo". Merlo
aggiunge: "gridare contro il regime e contro il monopolio
dell'informazione e' sacrosanto e legittimo. Ma adesso
servono atti parlamentari chiari, coerenti e coraggiosi. Per
non essere tacciati come quelli che fanno le proposte solo
quando stanno all'opposizione".
18:30 - Vita: "Grande manifestazione di massa"
"Siamo di fronte alla prima grande manifestazione di
massa sui temi dell'informazione": a sottolinearlo è il
senatore del Pd Vincenzo Vita, che nota in Piazza del Popolo
a Roma "una partecipazione del tutto al di sopra delle
aspettative. Spero - conclude - che si incrini la
maggioranza di governo".
18:27 - Marino: "Al più presto una legge sul
blind trust"
"Non importa chi è al governo: il problema è la
coincidenza tra la proprietà privata di importanti testate
televisive e la carica del presidente del Consiglio. Di
fronte a questo serve al più presto una legge sul blind
trust". Lo ha detto Ignazio Marino, candidato alla
segreteria del Pd, presente alla manifestazione. "Serve una
legge che preveda che i politici non possono telefonare ai
direttori dei Tg e dire quali notizie devono o non devono
essere date", ha aggiunto Marino: "Io credo in questo
momento che il problema principale è rappresentato
dall'informazione televisiva perché il presidente del
Consiglio è proprietario di una rete che trasmette il
secondo più importante Tg del Paese ed esercita, come capo
del governo un'influenza sul Tg di RaiUno. Una ricerca del
Censis dice che, per le elezioni europee del 2009, il 70%
degli italiani si è formata la sua opinione sul mondo
attraverso le finestre di questi due telegiornali".
18:21 - Brunetta: "I giornai diventino
trasparenti"
"La manifestazione per la libertà di stampa di oggi
a Roma mi sta bene, ma i giornali, allora, dovrebbero essere
più trasparenti. Le notizie, come i prodotti per i quali
tutti vogliamo più trasparenza e autenticità, dovrebbero
garantire la loro 'tracciabilità", cioè mostrare la loro
origine e natura". Lo ha detto il ministro Renato Brunetta,
oggi a Biella, al Centro Studi, presentando il suo libro
"Rivoluzione in corso". "I giornali sono tutti aziende in
perdita, ma gli imprenditori li comprano. Perché è una
questione di potere. Ma bisogna che questo sia chiaro a
tutti, anche agli studenti e ai giovani. Bisognerebbe
spiegare ai ragazzi, nelle loro classi - ha aggiunto il
ministro - che se un imprenditore che produce latte si
compra un giornale farà scrivere che il suo latte è il
migliore. Se il giornale lo compra invece un produttore di
tricicli, quel giornale scriverà che i tricicli
rappresentano il futuro".
18:20 - Veltroni: "Giusto far sentire la propria
voce"
"Viviamo tutti uno tra i tempi più difficili del nostro
paese. E' giusto essere qui per far sentire tutti insieme la
voce in difesa della libertà di informazione, la legalità e
per un paese meno egoista". L'ex segretario del Pd, Walter
Veltroni, accolto tra strette di mano a Piazza del Popolo,
commenta così la manifestazione in corso promossa dalla
Fnsi.
18:17 - Gasparri: "Il risultato della
manifestazione è la rottura tra Pd e Idv"
"L'unico e vero risultato di un'inutile manifestazione
sulla libertà di informazione e' la rottura definitiva e
totale tra Idv e Pd. Pensavano che con qualche guitto di
sinistra, pochi giornalisti-giullari ed i soliti pensionati
della Cgil avrebbero impressionato l'opinione pubblica. Ed
invece sono riusciti solo a dare pessima prova di sé,
dimostrando quanto siano divisi e confermando la
pretestuosità e l'inutilità della manifestazione". Lo
dichiara il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio
Gasparri. "Ma la gente sa bene che l'informazione in Italia
non corre alcun pericolo. Chiunque può e dice ciò che vuole,
purtroppo anche le menzogne di cui la stampa di sinistra è
colma. C'è piuttosto bisogno di verità, di più pluralismo,
di meno faziosità. Continuino pure con i loro giullari a
fare politica dell'odio e della bugia. Non possono che farci
un regalo per una maggioranza ed un governo di centrodestra
sempre più lunghi".
18:15 - Bocca: "Manifestazione necessaria"
"La manifestazione è necessaria perché la libertà
di stampa è in pericolo. Ma che sia efficace ho qualche
dubbio, perché ormai il potere del Presidente del Consiglio
di intervenire sui mezzi di comunicazione è evidente". Così
Giorgio Bocca, uno dei decani del giornalismo italiano, ai
microfoni di CNR media. "La libertà di stampa relativa in
Italia c'è, - aggiunge Bocca - ma come dice De Benedetti i
giornalisti sono intimiditi. Sono condizionati. Ed è
condizionata anche l'opinione pubblica. In Italia c'è stato
in questi anni un vero e proprio cambio di civiltà. Non so,
per esempio, quanti di quelli che hanno visto Santoro lo
hanno fatto per autentico desiderio di verità o quanti
volessero semplicemente vedere in faccia la escort di
Berlusconi. Penso che il rischio di un nuovo fascismo sia
attuale, in Italia. E penso che, come avvenuto per il
delitto Matteotti, arriverà il momento in cui questo Governo
si troverà nella necessità di sopprimere davvero la libertà
di stampa".
18:13 - Sacconi: "La manifestazione non copre la
Caporetto della Fnsi"
"Il sindacato 'unico' della stampa italiana, nel
giorno della manifestazione sulla libertà di informazione
per conto terzi, dovrebbe aprire una riflessione autocritica
sulla sua capacità di rappresentare gli interesssi degli
operatori dell'informazione nel corso degli ultimi anni. La
lunga Caporetto dei giornalisti nel confronto con gli
editori si è realizzata attraverso la discutibile gestione
del negoziato contrattuale e le ristrutturazioni subite per
l'incapacità di prevedere le trasformazioni determinatesi
nei vettori della comunicazione. Questa manifestazione,
anche per la scarsa adesione, non può coprire questo
fallimento". Lo dichiara in una nota il Ministro del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi.
18:08 - Striscioni anti premier
Gara anche sugli striscioni, quasi tutti
caratterizzati da attacchi al presidente del Consiglio,
Silvio Berlusconi. 'L'informazione ci rende liberi, Papi ci
rende schiavi' è uno dei cartelli. 'Voglio, posso,
comando... la buonanima era un santo, in confronto a Silvio'
recita un altro. E in piazza c'è anche la foto di Berlusconi
che, al fianco di Putin, con le dita minaccia a mo' di
mitra: 'Alla stampa loro rispondono cosi". Anche i
giornalisti caratterizzano la manifestazione, chi con
striscioni, chi con magliette: 'Farabutti di Raitre' è la
scritta di uno dei manifesti, mentre esponenti dell'Usigrai
indossano magliette nere: 'Siamo tutti farabutti'. In difesa
della libertà di espressione hanno magliette 'firmate' anche
i giornalisti dell'Unita' e del Manifesto. E' stato il
giornalista di Raitre, Andrea Vianello, a spiegare lo
spirito della manifestazione in apertura dell'iniziativa:
"Questa non e' una manifestazione politica, perche' noi
giornalisti dobbiamo avere una posizione critica rispetto a
qualsiasi governo. Non è una farsa né uno spettacolo, ma
un'iniziativa sindacale".
18:05 - Diliberto: "Perché noi cancellati"
"E' del tutto evidente che ci stiamo avviando verso
una forma di 'regime' vero e proprio nella gestione degli
spazi dell'informazione e che c'e' una urgenza di stabilire
regole nel campo dell'informazione". Lo ha detto il
segretario dei Comunisti Italiani Oliviero Diliberto. "Io
sono molto solidale con tutti i programmi televisivi e i
giornali che sono sotto attacco di Berlusconi - ha
proseguito Diliberto - però questi programmi e questi
giornali dovrebbero guardare al loro interno per capire se
essi stessi sono garanti del pluralismo o meno. La lista
Comunista delle Europee rappresenta in fondo piu' di due
milioni di italiani ed è stata cancellata da qualunque
spazio informativo, giornali radio e televisioni, nessuna
esclusa. Il pluralismo - ha concluso il segretario dei
Comunisti Italiani - deve valere per tutti".
17:39 - "Siamo in 300 mila"
Dal palco della manifestazione in Piazza del Popolo gli
organizzatori della manifestazione in difesa della libertà
di espressione hanno aggiornato i numeri sulle presenze. "Mi
dicono che siamo 300 mila", annuncia Andrea Vianello che
scherzando aggiunge: "spero che ora non ci accusino anche di
bloccare Roma".
17:37 - Saviano: "Non si infanghi il nome dei
giornalisti caduti"
"Compromettendo la libertà di stampa,
compromettiamo anche il lavoro di e il nome dei tanti
giornalisti che sono caduti sognando una stampa libera come
quella europea e anglosassone". Così Roberto Saviano, dal
palco di Piazza del Popolo. "Moltissimi giornalisti, come la
Politovskaija, sono caduti sognando questa libertà. La
legalità dovrebbe essere premessa per il dibattito politico
e non sua conseguenza". Dal palco, Saviano ha anche
ricordato che "l'Italia, dopo la Colombia, è il secondo
Paese per persone sotto protezione. Scrivere e raccontare
l'economia criminale oggi è quanto di più difficile si possa
fare. Questi temi avrebbero dovuto suscitare l'attenzione
del Paese, ma non l'hanno fatto. E' questa l'indifferenza
che isola chi lavora per la verità".
17:36 - Serracchiani: "Pluralismo a rischio"
L'europarlamentare e candidata alla segreteria regionale del
PD Debora Serracchiani ha espresso "forte preoccupazione per
il futuro dell'informazione nel Friuli Venezia Giulia".
Secondo Serracchiani "i pesanti tagli di giornalisti cui sta
andando incontro l'editoria, lo strangolamento delle
collaborazioni, la dislocazione fuori regione delle
tipografie dei due maggiori quotidiani del territorio, e in
prospettiva il rischio concreto di un accorpamento, oltre ad
essere un problema occupazionale, incideranno sul pluralismo
dell'informazione nella nostra regione". "Di fronte al
rischio d'inaridimento del flusso delle notizie e di
un"oggettiva riduzione degli spazi e delle voci - ha
concluso - chiediamo con forza un intervento delle
istituzioni regionali, l'impegno della politica e di tutti i
cittadini".
17:31 - Butti: "La manifestazione è contro il
governo"
"Che dietro la manifestazione odierna sulla libertà di
informazione si nasconda in realtà una chiara iniziativa
contro il presidente Berlusconi e contro il Governo è un
dato oggettivo che assomiglia sempre più al segreto di
Pulcinella. Fermo restando il pieno rispetto che si deve
avere verso simili manifestazioni pubbliche, non c'è dubbio
che in Italia non esista alcun bavaglio nei confronti dei
giornalisti, alcuni dei quali continuano a confondere la
libertà di stampa con quella di insultare e diffamare". Lo
dice il capogruppo del Pdl in commissione di Vigilanza Rai,
Alessio Butti.
17:20 - Bocchino: "Manifestazione è onanismo
politico"
"Chiedere libertà di stampa in Italia è come chiedere del
ghiaccio in Groenlandia o un raggio di sole nel Sahara.
Sostanzialmente è un esercizio inutile, un atto di onanismo
politico che non porterà neanche un voto alla sinistra". Lo
sostiene il presidente vicario dei deputati del Pdl, Italo
Bocchino, commentando la manifestazione sulla libertà di
stampa organizzata dal sindacato dei giornalisti.
17:17 - D'Alema: "Berlusconi sbaglia a parlare di
farsa"
"E' sempre di cattivo gusto insultare i cittadini
soprattutto quando si mobilitano tanto numerosi". Massimo
D'Alema dalla manifestazione di piazza del Popolo per la
liberta' di informazione replica alle parole di Silvio
Berlusconi, che ha definito l'iniziativa una faesa e
aggiunge: "Semmai, occorrerebbe capire perché sono qui e
cosa chiedono. Berlusconi insulta tutti, magistrati,
opposizione, cittadini. Forse sarebbe meglio si calmasse un
po'. L'unico argine all'arroganza di Silvio Berlusconi è
quello di fargli sentire il fiato dell'opinione pubblica sul
collo. In Italia gli spazi di libertà si stanno restringendo
sempre più, perché c'è un capo del governo che ha un
controllo sempre maggiore sui mezzi di informazione".
17:13 - Abbraccio tra Bersani e Franceschini nel
retropalco
La manifestazione in difesa della libertà di informazione
ha fornito l'occasione ai candidati alla segreteria del Pd
di mettere da parte, per un giorno, attriti e polemiche
seguiti alla più dura della fase dei congressi dei circoli:
dietro al palco di piazza del Popolo, i due contendenti si
sono offerti a flash e telecamere con un lungo abbraccio
conciliatorio.
17:11 - Lettera 22: "Fnsi bugiarda, la libertà di
stampa c'è"
La manifestazione che la Federazione Nazionale della
Stampa ha organizzato per protestare contro la mancanza di
libertà di informazione "è come il paradosso del bugiardo
cretese (il cretese che diceva 'tutti i cretesi sono
bugiardi')". Lo sottolinea l'associazioni di giornalisti
Lettera 22, che spiega: "Se l'Fnsi avesse ragione, non
potrebbe tenere la manifestazione, se la può tenere, vuol
dire che viviamo in un Paese pienamente libero". Per Lettera
22 "la libertà di informazione in Italia fortunatamente
esiste e non è in pericolo, solo che c'è anche un governo -
comunque la si pensi - oggettivamente gradito alla
maggioranza degli italiani ma, evidentemente, non alla Fnsi.
Il vertice del sindacato unico (!) dei giornalisti cerca
allora di scalzarlo a suon di scandalismo e mobilitazioni,
insieme a una parte dell'opposizione, che non è in grado di
opporre una seria alternativa politica soprattutto perché
divisa al proprio interno".
17:01 - Napoli: "In piazza becero
antiberlusconismo"
"In piazza del Popolo oggi si trovano tutti i sostenitori
del più becero antiberlusconismo. La loro faziosità e la
loro intolleranza sono la migliore propaganda per il
centrodestra. Nella volgarità delle loro parole e nella
violenza dei loro attacchi ci sono le ragioni della
credibilità ridotta a zero della stampa". Lo afferma Osvaldo
Napoli, vicecapogruppo del Pdl alla Camera.
17:00 - Siddi: "Premier ritiri Ddl Alfano e le
querele"
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, "ritiri
il ddl Alfano sulle intercettazioni" e "le cause intentate
contro i giornalisti": è una delle richieste con le quali
Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della
stampa, ha chiuso il suo intervento alla manifestazione per
la libertà dell'informazione. "Al premier, al Parlamento e
al governo - ha detto - chiediamo di cancellare le norme che
vietano l'esercizio del diritto di cronaca, e di consentire
che le indagini giudiziarie possano svolgersi secondo
l'indipendenza della magistratura. Al presidente del
Consiglio chiediamo anche di cessare la campagna di accuse
contro i giornalisti, di smetterla di additarci come
farabutti e di dire finalmente la verità. Chiediamo
all'onorevole Berlusconi e a tutti i politici che hanno
intentato azioni legali contro i giornalisti - ha insistito
Siddi - di ritirare le cause". Piuttosto, secondo il
segretario della Fnsi, "il Parlamento affronti le riforme
vere, in modo da liberare il mercato dell'informazione e
sganciare il servizio pubblico dalla barbarie dell'invadenza
della politica, che oggi vuole anche stabilire quali
programmi possono andare in onda". L'appello di Siddi è
indirizzato anche agli editori. "Siano più coraggiosi e si
alleino con noi per rivendicare insieme lo statuto
dell'impresa editoriale e chiedere che finalmente vengano
avviati gli stati generali dell'editoria". "Se il re è nudo
- ha detto ancora il segretario della Fnsi - si dice che è
nudo, e questo vale per tutti, anche per il premier. A meno
che non ci sia chi pensa di invocare un lodo Alfano per
l'informazione: siamo qui per dire che questo non accadrà".
16:57 - "Siamo più di 150 mila"
"Siamo più di 150 mila". Così il giornalista di Raitre,
Andrea Vianello, che modera la manifestazione a Piazza del
Popolo, in difesa della libertà di espressione, riferisce
dal palco i numeri della partecipazione in piazza, secondo
gli organizzatori.
16:56 - Borsellino: "Rischio per conflitto di
interessi"
"Il più grande rischio per la libertà d'informazione in
Italia è costituito dall'annoso problema del conflitto
d'interessi del presidente del Consiglio". Lo afferma il
deputato al Parlamento europeo Rita Borsellino. "Da qui
nascono tutte le degenerazioni cui stiamo assistendo negli
ultimi anni, con un premier che da un lato può contare su un
appoggio incondizionato di una buona fetta dei media
italiani - aggiunge - e che dall'altro attacca con pressioni
politiche ed economiche quei mezzi di informazione non
allineati al suo pensiero. La democrazia e le libertà non
possono dipendere dagli umori di Berlusconi".
16:50 - Iacopino (Odg): "E' la piazza del Pd e di
Di Pietro non della Fnsi"
"Mi spiace non aver potuto partecipare all'iniziativa
della Fnsi sulla libertà di stampa. Ho semplicemente
sbagliato piazza e mi sono ritrovato in una manifestazione
del Pd, di Rifondazione Comunista con la partecipazione di
Cgil e di tanti esponenti dello spettacolo", ha dichiarato
all'ANSA il segretario del consiglio nazionale dell'Ordine
dei giornalisti Enzo Iacopino. "C'era anche il sosia
dell'onorevole Antonio Di Pietro perché non poteva certo
essere il leader dell'Italia dei valori, primatista tra i
politici delle cause contro i giornalisti", ha concluso
Iacopino.
16:46 - Fava: "Questa piazza chiede libertà di
informazione"
Questa piazza più che una risposta è una domanda: è una
piazza che chiede un'informazione libera a questo governo
che ama servirsi solo di giornalisti obbedienti, ma anche
all'opposizione perché libertà di stampa vuol dire non dover
chiedere il permesso né a destra né a sinistra". Lo ha detto
Claudio Fava di Sinistra e Libertà parlando a margine nella
manifestazione a Piazza del Popolo. "Troppi giornali - ha
aggiunto - si sono fatti essi stessi partito". Fava critica,
in questo senso, il fatto che un partito risponda ai
segretari di partito. "Questa piazza - conclude - chiede
liberta' di informazione da parte di tutti".
16:38 - Epifani: "Piazza piena è un fatto
positivo"
"Una piazza così piena non me la ricordavo dalla
manifestazione unitaria che facemmo sui precari della
scuola". Commenta così il leader della Cgil Guglielmo
Epifani, la manifestazione, molto partecipata, che si sta
tenendo a Roma in piazza del Popolo, per la libertà di
informazione. Epifani ha definito quella odierna "una
manifestazione libera alla quale una organizzazione come la
Cgil ha dato solo una mano visto che si tratta di un momento
di protesta e di attenzione organizzato dagli stessi
giornalisti".
16:35 - Franceschini: "Farsa? Dà fastidio tanta
gente in piazza"
"Dà fastidio che tantissima gente di diversi orientamenti
politici venga a manifestare per la libertà d'informazione".
Franceschini, replica a chi gli chiede delle parole del
premier Silvio Berlusconi, che ha definito una farsa la
manifestazione di oggi a Piazza del Popolo. Interpellato poi
sulla questione del conflitto d'interessi, Franceschini
sottolinea che da parte del centrosinistra ci sono
"responsabilita' gravi" per non aver messo mano alla
questione quando era al governo, ma, aggiunge, anche
dall'opposizione "dobbiamo costringere la maggioranza ad un
confronto su questo tema" portandolo in aula anche a costo
di una eventuale bocciatura.
16:30 - Gentiloni: "Tutt'altro che una farsa"
"Mi sembra la migliore risposta a chi ha parlato di farsa
o manifestazione pretestuosa". Cosi' l'ex ministro delle
Comunicazioni, Paolo Gentiloni (Pd), parla a margine della
manifestazione per l'informazione a piazza del Popolo. "Il
popolo del centrosinistra - aggiunge - non pensa di vivere
in una dittatura fascista ma in un Paese libero, nel quale
pero' le voci libere vengono spesso intimidite e pensa che
sia giusto il valore costituzionale della liberta'
d'informazione".
16:25 - Fischi per Cisl assente
Dal palco è stato ricordato il fatto che la Cisl abbia
deciso di non aderire ufficialmente alla manifestazione e
dalla piazza sono partiti numerosi fischi. Si è poi
sottolineata, però, la presenza di diversi esponenti della
Cisl anche a titolo personale e a quel punto è partito un
timido applauso.
16:23 - Di Pietro: "Democrazia in pericolo"
Antonio Di Pietro è tra i sostenitori della
manifestazione per la libertà di informazione promossa dalla
Fnsi. "Noi in questo momento - dice conversando con i
giornalisti in piazza del Popolo - vogliamo riaffermare il
diritto all'informazione, fondamentale per la democrazia,
che oggi è minacciata". "Parlamento e governo - aggiunge Di
Pietro - fanno sempre più leggi per pochi e per furbi mentre
molti stanno male". La manifestazione, spiega Di Pietro, "è
per la libertà di stampa e contro il governo Berlusconi che
è in totale conflitto di interessi"
16:22 - Capezzone: "La libertà di stampa non è in
pericolo"
"Tutti sanno - inclusi i promotori e gli aderenti alla
manifestazione di oggi - che non c'è alcuna libertà di
stampa e di opinione in pericolo in Italia. Per questo, i
giornalisti farebbero bene a considerare che gli italiani
non hanno l'anello al naso, e, a maggior ragione dopo il
comizio di oggi, sapranno che molti cosiddetti operatori
della comunicazione sono solo militanti politici faziosi e
di parte, come tali non attendibili". Così il portavoce del
Pdl Daniele Capezzone.
16:11 - Gasbarra (PD): "Un diritto fondamentale"
"Ho aderito all'appello di Repubblica e alla
manifestazione per dire un grande sì ad un diritto
fondamentale, quello alla Libertà di informazione" ha detto
il deputato del Pd, che prende parte alla manifestazione "Un
diritto che la destra sta con vari strumenti mettendo in
discussione - ha concluso Gasbarra - ma tutti dobbiamo
essere sentinelle vigili per evitare derive da pensiero
unico".
16:02 - Omaggio alle vittime di Messina
Al centro campeggia un grande palco tratteggiato di
bianco, ai lati due maxi schermo. La piazza è circondata da
una serie di gazebo che ospitano le postazioni di Articolo21
e di Repubblica. La piazza si presenta ricca di bandiere
della Cgil e di altre sigle sindacali, dell'Italia dei
valori, dell'Unità, del Manifesto, di Sinistra Critica.
Tanta la gente comune che si presenta con le magliette
distribuite e le bandane dalla Federazione e dalla Cgil con
slogan 'No all'informazione bavaglio'. La manifestazione
renderà omaggio alle vittime della sciagura di Messina con
un minuto di silenzio. Salirà poi sul palco Franco Siddi
segretario generale della Federazione, poi Valerio Onida
presidente emerito della Corte Costituzionale e quindi
Roberto Saviano.
http://www.tgcom.mediaset.it/politica/articoli/articolo462015.shtml