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<<A seguito della
manifestazione di Roma: Difesa e sicurezza,
"A chi giova negare
l'impegno del Governo e del Ministro a favore dei Comparti?>> |
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Roma, 31 ott. - Resta davvero
difficile comprendere per quale motivo i rappresentanti del comparto
sicurezza-difesa abbiano individuato nel Ministro Brunetta il capro
espiatorio delle loro proteste. Se si raffrontano le misure di
razionalizzazione della spesa adottate per tutto il pubblico impiego
con quelle specifiche del settore, si può infatti facilmente
constatare come il comparto sicurezza-difesa abbia rappresentato per
il Governo una peculiarità specifica.
E' stato infatti proprio il Ministro
Brunetta a decidere |
che nell'ambito della lotta
all'assenteismo venissero introdotte specifiche deroghe per il
comparto sicurezza-difesa al nuovo e generale regime di malattia dei
dipendenti pubblici. E' stato proprio il
Ministro Brunetta a decidere che si escludesse questo comparto dal
taglio del 10% sui fondi di amministrazione delle risorse destinate
alla contrattazione integrativa. E' stato infine proprio il Ministro
Brunetta a decidere che la componente sindacale di questo comparto
venisse esclusa dalla riduzione del 15% dei distacchi, delle
aspettative e dei permessi sindacali che è stata invece già attuata
nel restante settore statale. Va poi sottolineato come, sia pure a
fronte della grave situazione finanziaria del Paese, siano state
appostate specifiche risorse per procedere, in deroga alla normativa
vigente, a nuove assunzioni nel comparto.
Sul fronte della contrattazione, occorre ricordare che il Ministro
Brunetta ha firmato lo scorso marzo i contratti relativi al
quadriennio normativo 2006-2009 e al primo biennio economico
2006-2007.
Per quanto riguarda gli aspetti economici, considerando anche il
beneficio pro capite di circa 124 euro mensili già riconosciuto dai
precedenti provvedimenti, l'incremento complessivo del biennio
2006-2007 è stato pari a circa 160 euro mensili, per un aumento pari
al 6,3%. Inoltre, con il medesimo accordo è stata rinnovata anche la
parte giuridica del quadriennio 2006-2009, che non veniva
compiutamente riformata dal 2002. Nello specifico, le innovazioni
normo-economiche più rilevanti hanno riguardato l'importo del buono
pasto (incrementato da 4,65 a 7 euro), l'incremento della misura
oraria del lavoro straordinario di circa 1,50 euro (valore medio),
il trattamento di missione, l'assegno di funzione (incrementato per
gli assistenti capo di circa 65 euro mensili e, in linea generale,
corrisposto al compimento di 27 anni di servizio, in luogo degli
attuali 29, nonché al compimento dei 32 anni di servizio),
l'incremento delle risorse destinate agli asili nido nonché quello
del fondo di efficienza dei servizi istituzionali.
Quanto al rinnovo contrattuale del biennio 2008-2009, è bene
ricordare che se per tutto il pubblico impiego i contratti si sono
chiusi con un aumento medio di circa 70 euro mensili, per il
comparto sono state invece stanziate risorse che consentiranno a
regime aumenti pari a 86 euro mensili. Proprio ieri il Ministro
Brunetta - riunitosi a Palazzo Chigi insieme al sottosegretario
Letta e ai sottosegretari Crosetto e Mantovano - ha individuato
ulteriori risorse (almeno 100 milioni di euro) per la contrattazione
del biennio 2008-2009. Nella stessa riunione è stata poi assicurata
un'ampia disponibilità per accertare la possibilità di destinare
risorse incrementali per il riordino delle carriere. Va infine
ricordato come per la prima volta un disegno di legge del Governo
contenga (anche per volontà del Ministro Brunetta) una norma volta a
riconoscere nei suoi vari risvolti la specificità del ruolo degli
appartenenti alle Forze di polizia e alle Forze armate.
Questi, in sintesi, i provvedimenti che il Ministro Brunetta e
l'intero Governo hanno adottato a favore del comparto
sicurezza-difesa in un anno di difficile crisi economica. Nondimeno,
crediamo sia davvero difficile riscontrare negli anni precedenti un
bilancio più favorevole per i suoi appartenenti. A chi giova negare
l’evidenza? A chi giova buttare all'aria l'impegno del Governo nel
valorizzare un settore così strategico e importante per la sicurezza
del Paese? A chi giova far saltare il tavolo della contrattazione
senza nemmeno sedersi a discuterne? Le forze di sicurezza e di
difesa non hanno certo bisogno di questi comportamenti per veder
riconosciuto il loro lavoro e i loro sacrifici. Ha ragione il Capo
della polizia Manganelli quando esalta il ruolo straordinario che la
polizia ha avuto per la sicurezza del Paese ed è per questo che il
Governo è sempre pronto a riconoscere i giusti diritti per il
lavoratori del settore. Questi ultimi sappiano però che il Governo
non ha alcuna intenzione di cedere a ricatti, a manifestazioni di
piazza e a strumentalizzazioni politiche.
www.funzionepubblica.gov.it
Sideweb, 31 ottobre 2009
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