Omofobia, la Carfagna: «Sì
alla legge, ma non apriremo ai matrimoni gay».
Sul disegno di legge annuncia: cercheremo di
arrivare a una posizione più condivisa
possibile.
Mara Carfagna
NAPOLI - Una legge la più
condivisa possibile, che tenga conto anche delle
diverse «anime» del Pdl. Per questo motivo, il
ministro Mara Carfagna assicura: nessuna
apertura a matrimoni e adozioni gay.
DISEGNO DI
LEGGE - Il provvedimento sull'omofobia
«io potrei presentarlo anche oggi in Consiglio
dei ministri ma poi il problema è che per
presentarlo alle Camere bisogna aspettare sei
mesi. E allora sono dell'idea che questo tempo
vada impiegato per fare una riflessione più
ampia all'interno della stessa maggioranza per
cercare di arrivare ad una posizione quanto più
possibile condivisa». Lo afferma il ministro per
le Pari opportunità intervenendo a
Canale 5
e spiegando che «su un tema come questo è
normale che ci siano diverse posizioni, che le
diverse anime del Pdl».
LE DIVISIONI
NEL PDL - «Io credo che sul principio
siamo tutti d'accordo nel senso che quando ci si
trova di fronte ad atti di intolleranza motivati
da odio per motivi di omosessualità, di
transessualità credo che sia giusto punire
severamente e doppiamente il colpevole per
marcare e sottolineare non solo il disvalore
sociale dell'atto ma anche il disvalore
giuridico. Io - ricorda - mi ero permessa di
indicare all'aula un'altra strada da percorrere
cioè quella del Trattato di Lisbona. Il
Trattato,che è stata ratificato dal nostro
Parlamento, prevede il dovere per gli Stati di
predisporre azioni concrete per contrastare le
discriminazioni fondate sulla razza, sulla
religione, sull'orientamento sessuale, sull'età,
sulla disabilità e sul sesso. Adesso sulla razza
e la religione sono già previste nella legge
Mancino, restano gli altri tre fattori
discriminanti età, disabilità e orientamento
sessuale». Allora basterebbe modificare la legge
Mancino, vien fatto notare al ministro. «La
collocazione della norma in quella sede, cioè
nella sede della legge Mancino, crea problemi
perché si tramuterebbe poi in reato di opinione
e questo provocherebbe l'impossibilità di
esprimere magari un'opinione dissenziente nei
confronti del comportamento omosessuale, perché
già l'espressione dell'opinione sarebbe già di
per se reato. Non si vuole arrivare a questo».
INIZIATIVE
NELLE SCUOLE - «In questi giorni - rileva
la Carfagna - è in corso in tutte le scuole
italiane di ogni ordine e grado la settimana
contro la violenza che abbiamo promosso con il
ministero dell'Istruzione e che prevede
conferenze, incontri, dibattiti, confronti,
proiezioni di film, di filmati con l'obbiettivo
di educare i ragazzi al rispetto dell'altro
indipendentemente dalla razza, indipendentemente
dalla religione che professa, indipendentemente
dall'orientamento sessuale che ha. Poi sarà in
onda sulle reti televisive nazionali a fine mese
uno spot che ha come obbiettivo proprio quello
di contrastare la cultura dell'odio nei
confronti degli omosessuali».
I MATRIMONI
GAY - All'interno del Pdl c'è pero' chi
dice che questa legge aprirebbe le porte ai
matrimoni gay. «Questo - assicura il ministro -
non rientra nel programma della maggioranza a
cui appartengo, non rientra nelle mie
convinzioni personali, quindi credo che sia
difficile che da questo si possa poi passare al
riconoscimento delle coppie omosessuali, al
riconoscimento addirittura della possibilità di
adottare per le coppie omosessuali alle quali io
sono fermamente contraria. Io credo che questa
sia una norma di giustizia , una norma di
civiltà, una norma necessaria anche per il
dilagare di tutti quegli episodi di intolleranza
e di violenza che purtroppo si sono verificati
in questi ultimi mesi».
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