Obiettivo: riorganizzare ed aggiornare l'attuale normativa in armonia con il chiarimento della Corte Costituzionale che, nel 2004, ha individuato nel principio costituzionale di difesa della Patria anche le attività di impegno sociale non armato.
La normativa prevede dunque la definizione di interventi che consentano di superare un'interpretazione non più attuale del Servizio civile e soprattutto di prendere atto delle nuove esigenze: ripartire adeguatamente la materia fra i livelli di governo statale, regionale e provinciale; delineare lo status del giovane impegnato nel servizio; rivedere l'orario, articolandone la durata.
Non solo il valore di un impegno in attività sociali e civili, ma anche un'occasione preziosa per i giovani che, proprio nel Servizio civile, possono capitalizzare: "Un'esperienza capace di rafforzare la coesione sociale", ha dichiarato il Sottosegretario Giovanardi, sottolineando, in particolare, l'importanza di stimolare la domanda di accesso anche nelle aree del Paese dove è minore la diffusione di questo Servizio.
La distribuzione territoriale del Servizio civile, infatti, risulta più carente al Nord rispetto al Centro e, soprattutto, al Sud d'Italia, ed è per questo che la riforma propone la mobilità interregionale.
Nel disegno di legge, anche il
miglioramento del sistema di accreditamento degli enti e di
valutazione dei progetti: verranno individuati infatti
criteri di priorità a favore di quei progetti finalizzati
all'assistenza a categorie di persone particolarmente
svantaggiate.