Domenica 04 Ottobre 2009 11:30
(di Veronica Crocitti -
Infomessina.it)
Aveva solo 28
anni. Ed era salvo. Quella sera, quel tragico giovedì, Simone era
riuscito a scampare alla frana e al fango, mentre intorno tutto
moriva, inesorabilmente. Alle 20.20 una chiamata alla sua ragazza
faceva presagire il peggio, “qui crolla tutto, chiamate gli
aiuti”. Ma il tempo per aspettare che arrivassero gli aiuti era
troppo. Nel giro di pochi minuti il fango avrebbe sommerso tutto il
piano terra, portando nella sua corsa distruttiva i famigliari e gli
amici di Simone.
L’unica via di
scampo era il tetto. E bisognava essere veloci. Dopo quaranta minuti,
quando il paesino di Giampilieri crollava sotto
l’ondata di forza della montagna, in quella casa tutti erano salvi. In
quella casa. Nella casa accanto il pianto di un bambino di due anni
però riecheggiava senza sosta.
Simone Neri,
sottocapo di prima classe della Marina, aveva deciso che non si poteva
esitare un minuto in più. Il fango, la paura, la distruzione non
potevano riuscire a fermarlo. Alle 21.00 l’ultima chiamata alla sua
ragazza, “c’è un bambino che piange, vado a
salvarlo. Qualsiasi cosa succeda, ricordati che io ti amo”.
Poco dopo il tuffo al piano di sotto, alla disperata
ricerca della piccola vittima da tirare in salvo. L’atto di totale
altruismo si conclude nel giro di pochi minuti. Quel singolare amore
per il prossimo non riuscirà a vedere la luce.
La storia di Simone si conclude nel fango, nella
disperata lotta contro la distruzione naturale, in un altruismo che
non può essere ignorato. In quella piccola landa di inferno, che ha
visto in poche ore la fine del mondo, Simone Neri verrà ritrovato due
giorni dopo.
Ma la sua storia sta già facendo il giro del mondo. Su
internet si creano siti e pagine per memorare ed onorare questo
giovane messinese che, solo col suo altruismo, ha equiparato l’egoismo
che stanno mostrando tanti altri bravi cittadini.Un gruppo di facebook
recita così “A lui 8 persone devono la vita.
Chissà se gli
toccheranno i funerali di stato...chissà se un tricolore ci sarà sulla
sua bara...o se una scuola gli sarà intitolata...Onore a te, che hai
sacrificato la tua vita...in cambio di nulla!”.
Domenica 04 Ottobre 2009 11:30
Veronica Crocitti
FONTE:
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