Riunione del Consiglio Supremo di Difesa
Roma, 8 feb.
2012 - Il
Presidente della
Repubblica,
Giorgio
Napolitano, ha
presieduto oggi,
al Palazzo del
Quirinale, una
riunione del
Consiglio
supremo di
difesa.
Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Monti; il Ministro per gli affari esteri, Amb. Giulio Terzi di Sant'Agata; il Ministro per l'interno, Dott.ssa Annamaria Cancellieri; il Vice Ministro per l'economia e le finanze, Prof. Vittorio Grilli; il Ministro per la difesa, Amm. Giampaolo Di Paola; il Ministro per lo sviluppo economico, Dott. Corrado Passera; il Capo di Stato Maggiore della difesa, Generale Biagio Abrate. Hanno altresì presenziato alla riunione il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dott. Antonio Catricalà; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Cons. Donato Marra; il Segretario del Consiglio supremo di difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini. Sono stati esaminati i teatri di crisi e le linee evolutive della situazione internazionale, con particolare attenzione ai prevedibili sbocchi dei grandi rivolgimenti sociali e istituzionali che stanno interessando aree anche di immediato interesse per l'Europa e il nostro Paese e ai possibili effetti della difficile congiuntura economico-finanziaria globale. Ferme restando la rilevanza dell'impegno italiano per la sicurezza e la stabilizzazione e, in tale quadro, la validità dei compiti attualmente assolti dalle Forze Armate, è stata confermata la necessità di proseguire nel processo già in corso volto a qualificare ulteriormente i contributi garantiti alle missioni internazionali, in modo da accrescerne l'efficacia, contenendone, nel contempo, gli oneri. Il Consiglio ha poi concordato sulla necessità di avviare, in tempi contenuti, la razionalizzazione del sistema Difesa, al fine di eliminare ridondanze e inefficienze e correggere con ogni possibile urgenza l'attuale sbilanciamento delle componenti strutturali di spesa, che penalizza fortemente i settori dell'esercizio e dell'ammodernamento. In questa fase, durante la quale dovranno comunque essere garantite le capacità umane e tecnico-militari necessarie ad assolvere i prioritari compiti nelle missioni internazionali, potrà essere necessario rimodulare, laddove consentito dalla possibilità e dalla convenienza economica di mantenere in servizio i mezzi esistenti, alcuni significativi programmi di investimento. Nel contempo, sulla base di un meditato approfondimento, si potrà procedere alla definizione dei lineamenti per la riorganizzazione generale dello strumento militare, da avviare comunque in tempi ravvicinati, per adeguarlo allo scenario odierno e prevedibile nel futuro, finalizzandone la strategia, la struttura e i mezzi agli specifici compiti di prevenzione e di contrasto delle minacce emergenti e incrementandone l'efficacia complessiva rispetto alle crisi con le quali il nostro Paese potrebbe realisticamente doversi confrontare.
Un'innovativa
iniziativa italiana
in tale settore
potrebbe inoltre
concorrere al
consolidamento della
coesione politica
europea e dare
impulso al processo
di integrazione
economica e
istituzionale
dell'Unione, che
sempre più si rivela
di importanza
davvero fondamentale
per il futuro del
nostro Paese.
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