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“Partecipiamo ai nostri utenti la presente iniziativa che intende dare conoscenza del mondo militare attraverso le voci di coloro che lo vivono direttamente”
Roma, 13 dic - Cittadini in divisa, le loro storie in un libro per raccontare le verità ignorate.
“Una parte della società italiana vive ancora priva di quei fondamentali diritti che la Costituzione riconosce indistintamente a tutti i cittadini e fra questi i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia possono essere considerati i “minus habentes” del terzo millennio.”
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Riceviamo e su gentile richiesta pubblichiamo la replica del Delegato Cocer FOTI, in merito alle spese della Rappresentanza militare

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Roma, 25 giu. 2011 - Caro signor Commellin,

i suoi comunicati gettano "veleno e discredito" sui delegati della rappresentanza militare.

Innanzitutto devo correggerla quando, riguardo al testo unico, si dimentica che la “truppa” è stata sostituita dai graduati in servizio permanente, giacché rimangono truppa solo i volontari in ferma prefissata e prolungata.

Per quanto riguarda la rappresentanza, personalmente, rispetto al suo collega di partito On Turco, io ho tagliato le mie spese di oltre il 40%, e lo posso provare, pur avendo un semplice rimborso spese e provenendo da Palermo, mentre i suoi colleghi “politici” godono di benefici enormi e agevolazioni, spesso esagerate da reali spettanze (138 milioni  di euro i vitalizzi della politica, 98 milioni diretti e 24 milioni di reversibilità, le telefonate ammontano a 2 milioni, per le pensioni personali complessivamente 209 milioni e 710 mila euro, per la ristorazione della casta ci sono 5 milioni di euro, 1 milione per il presidio medico e 9 milioni di trasporto aereo).

Poi ci sono i soldi per giornali e altri mezzi di comunicazione, vedi radio Radicale, di cui non capisco cosa abbia di speciale rispetto ad altre emittenti radiofoniche.

Ecco, lei forse non lo sa , ma il suo amico e collega di partito che ogni tanto fa il moralista sui delegati costa un millesimo delle cifre che ho elencato: non le sembra tanto? in tempo di crisi economica .

Più modestamente, pur con un uguale e forse più legittimato lavoro di rappresentanza, perché sono stato scelto dalla base, la base mi adora e non sono nominato, anche se prorogato, ma per scelta politica, io costo ai contribuenti italiani 600 euro a settimana: viaggio, vitto e alloggio. 

Se lei pretende che lasci la famiglia, mi metta a rischio per i colleghi e soggiorni in caserma, mi sembra francamente una sperequazione;
Ci campi l'On. Maurizio Turco con 110 euro al giorno a Roma "vitto e alloggio".
 
Per di più, la mia categoria, quella dei graduati e dei volontari in ferma prefissata, non si possono lamentare: a livello di rappresentanza abbiamo fatto il possibile, forse non abbastanza, ma non certo per mancanza di volontà propositiva nostra.
 
Inoltre nel tempo libero io ed altri colleghi offriamo servizi di consulenza  al personale, e in molti ci riconoscono il lavoro fatto.
 
Da ultimo, mentre noi ci battiamo per cercare di conseguire magri aumenti, il suo collega Turco fa interrogazioni che vanno contro il ruolo graduati  proprio in merito a quei quattro soldi che prenderanno “circa 2000 mila percettori di vsp con 17 anni di servizio” sul fesi, attribuiti per ridurre il mostruoso gap tra noi e i sergenti. 
 
Ma credo che lei e il suo amico, di questo, non ve ne siate accorti.
Come non vi siete mai accorti del “sottoimpiego” per via dei mostruosi tagli alla difesa o di altre segnalazioni pubblicate proprio nel portale di sideweb come la discriminazione scoiale nei confronti dei graduati negli organi di protezione sociale all'interno di certe strutture militari. 
 
Un’ultima domanda per favore ...
Quanti siete in questo partito? quanta gente rappresentate? ho la sensazione che il mio gruppo parrocchiano del mio rione di Palermo è molto più numeroso del suo.
 
Cordialmente, Girolamo Foti
 
Ai sensi dell’Art.21 della Costituzione italiana. 
 
PS: spero che non succeda come l'ultima volta che mi sono permesso di rispondere ad un vostro attacco al Cocer, alla quale è seguita un'altra interrogazione parlamentare, di cui ritengo discutibile l'opportunità di uso, quasi personalistico, di uno strumento pubblicistico. Condividi

 

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INTERROGAZIONE

 

di: PERDUCA, PORETTI

Al Ministro della difesa - Premesso che:

in una nota dell'agenzia "Agenparl" del 22 giugno 2011 sono state riprese le dichiarazioni del Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm) che sulla questione delle spese di missione riservate ai soli delegati dei Consigli centrali della rappresentanza militare ha dichiarato che «È semplicemente scandaloso che lo Stato Maggiore della Difesa abbia stabilito che gli unici militari ai quali l'amministrazione deve corrispondere il trattamento di missione intero o forfettario di 110 euro al giorno siano solo i delegati del Cocer. Dopo le numerose interrogazioni parlamentari presentate dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, per chiedere al Ministro La Russa chiarimenti e azioni in merito alle dubbie attività dei delegati del Cocer, e nonostante siano da tempo in corso delle indagini giudiziarie presso le procure militari, proprio per le ipotesi di reato di truffa e falso in fogli di viaggio, la decisione assunta dal vertice militare contrasta con l'accoglimento di un nostro Ordine del Giorno (9/3210/3) a prima firma del deputato radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, con cui avevamo raccomandato al Governo di "adeguare e rendere omogeneo il trattamento di missione percepito dai delegati dei Consigli centrali della rappresentanza militare con quello, di aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture militari, effettivamente percepito dal restante personale delle Forze armate". Personalmente ho sempre sostenuto che le rappresentanze militari, oltre ad essere totalmente inutili e illegittime perché in regime di proroga, costano 40 milioni di euro all'anno e che gli interessi dei delegati del Cocer sono solo quelli personali e non quelli del personale. Infatti, nel messaggio diramato dalla Difesa si legge che "per i delegati dell'Organismo Centrale di Rappresentanza militare (Cocer) comandati in missione, stanti la peculiarità del mandato e l'esigenza di assicurare omogeneità di trattamento in ambito interforze, è escluso il ricorso all'istituto dell'aggregazione presso strutture logistiche dell'amministrazione della Difesa per il vitto e l'alloggio". È evidente la posizione assunta dal Ministro della difesa che sull'argomento tace e preferisce continuare a garantire ai soli delegati del Cocer i fondi necessari per pagare alberghi, ristoranti e indennità, mentre taglia sulle missioni della truppa che può anche accontentarsi di alloggi fatiscenti e mense piene di escrementi di topi e uccelli come quelli della cittadella militare della Cecchignola a Roma. Mi sembra solo il caso di ricordare che proprio a seguito del silenzio del Ministro sulle nostre interrogazioni, quest'ultime ora sono al vaglio della Procura Ordinaria presso il Tribunale penale di Roma perché siano accertati i tanti e gravissimi fatti che abbiamo segnalato in merito alle attività dei Cocer. È chiaro che a questo punto l'avvento del sindacato anche per i militari mi sembra la soluzione più ovvia se si vuole affrontare il problema solo dal punto di vista dei costi perché in questo modo, oltre a soddisfare le pressanti richieste di maggiori diritti della truppa, sarebbero le stesse rappresentanze sindacali ad auto-finanziarsi con i proventi dei tesseramenti (come di fatto avviene per i sindacati delle Forze di polizia) senza quindi gravare ulteriormente sulle casse dello Stato e inoltre si eviterebbero molte delle indagini che oggi impegnano le Procure militari e ordinarie»;

gli interroganti condividono integralmente il contenuto del comunicato del Segretario del Pdm e la sua azione politica, e ritengono che l'agire dell'amministrazione militare abbia di fatto creato delle evidenti disparità di trattamento economico tra il personale al solo scopo di favorire gli interessi economici dei singoli delegati della rappresentanza militare;

risulta agli interroganti che presso le strutture logistiche del Ministero insistenti sul territorio di Roma siano stati predisposti, già da tempo, gli alloggi singoli e collettivi per i delegati del Consiglio centrale della rappresentanza militare (COCER);

sono ormai noti e di pubblico dominio i fatti che hanno portato le Procure militari di Napoli e Roma ad indagare sui delegati dei Cocer per le ipotesi di reato di truffa e falso in fogli di viaggio, nonché l'esistenza di un fascicolo di indagine presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma (R.G 1665/11),

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza delle indagini in atto presso le Procure e quali siano stati i provvedimenti adottati a seguito delle molteplici segnalazioni riguardanti le irregolarità riscontrate nelle attività dei delegati dei Consigli centrali della rappresentanza militare segnalate nei numerosi atti di sindacato ispettivo presentati alla Camera dei deputati;

quale sia la peculiarità del mandato dei Cocer che non consente ai delegati del medesimo organismo di fruire di vitto e alloggio a carico dell'amministrazione militare;

al fine di contenere la spesa pubblica, quali siano gli immediati provvedimenti che il Ministro intenderà adottare affinché anche ai delegati dei Cocer sia imposto l'obbligo di fruire di vitto e alloggio presso le strutture dell'amministrazione della Difesa;

se non ritenga conveniente per le casse dell'amministrazione militare adottare ogni possibile iniziativa per garantire al personale militare i pieni diritti sindacali anche nel senso indicato dall'ordine del giorno citato nel comunicato.

(4-05456)


 

COCER: ALBERGHI VIAGGI E RISTORANTI A SPESE DEL CONTRIBUENTE. COSTANO 40 MILIONI DI EURO ALL'ANNO MA LA DIFESA TAGLIA SOLO LE MISSIONI ALLA TRUPPA

I soliti privilegiati e sopratutto in tempo di forti ristrettezze economiche per il personale militare! Come a dire: "non ti tocco nulla dei tuoi privilegi, ma non dare fastidio come rappresentante del personale..."
 

Comunicato stampa, a cura di Marco Luca Comellini
Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm)
 

Roma 22 giugno 2011- “È semplicemente scandaloso che lo Stato Maggiore della Difesa abbia stabilito che gli unici militari ai quali l’amministrazione deve corrispondere il trattamento di missione intero o forfettario di 110 euro al giorno siano solo i delegati del Cocer.”

Lo dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Pdm. “Dopo le numerose interrogazioni parlamentari presentate dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del Pdm, -prosegue Comellini- per chiedere al Ministro La Russa chiarimenti e azioni in merito alle dubbie attività dei delegati del Cocer, e nonostante siano da tempo in corso delle indagini giudiziarie presso le procure militari, proprio per le ipotesi di reato di truffa e falso in fogli di viaggio, la decisione assunta dal vertice militare contrasta con l’accoglimento di un nostro Ordine del Giorno (9/3210/3) a prima firma del deputato radicale Maria Antonietta Farina Coscioni, con cui avevamo raccomandato al Governo di «adeguare e rendere omogeneo il trattamento di missione percepito dai delegati dei Consigli centrali della rappresentanza militare con quello, di aggregazione per vitto e alloggio presso le strutture militari, effettivamente percepito dal restante personale delle Forze armate».”.

“Personalmente –aggiunge- ho sempre sostenuto che le rappresentanze militari, oltre ad essere totalmente inutili  e illegittime perché in regime di proroga, costano 40 milioni di euro all’anno e che gli interessi dei delegati del Cocer sono solo quelli personali e non quelli del personale.

Infatti, -sottolinea Comellini-  nel messaggio diramato dalla Difesa si legge che «per i delegati dell’Organismo Centrale di Rappresentanza militare (COCER) comandati in missione, stanti la peculiarità del mandato e l’esigenza di assicurare omogeneità di trattamento in ambito interforze, è escluso il ricorso all’istituto dell’aggregazione presso strutture logistiche dell’amministrazione della Difesa per il vitto e l’alloggio».”

“È evidente la posizione assunta dal Ministro della difesa che sull’argomento tace e preferisce continuare a garantire ai soli delegati del Cocer i fondi necessari per pagare alberghi, ristoranti e indennità, mentre taglia sulle missioni della truppa che può anche accontentarsi di alloggi fatiscenti e mense piene di escrementi di topi e uccelli come quelli della cittadella militare della Cecchignola a Roma.

Mi sembra solo il caso di ricordare –prosegue il Segretario del Pdm- che proprio a seguito del silenzio del Ministro sulle nostre interrogazioni, quest’ultime ora sono al vaglio della Procura Ordinaria presso il Tribunale penale di Roma perché siano accertati i tanti e gravissimi fatti che abbiamo segnalato in merito alle attività dei Cocer.

E' chiaro che a questo punto l'avvento del sindacato anche per i militari mi sembra la soluzione più ovvia se si vuole affrontare il problema solo dal punto di vista dei costi perché -conclude Comellini- in questo modo, oltre a soddisfare  le pressanti richieste di maggiori diritti della truppa, sarebbero le stesse rappresentanze sindacali ad auto-finanziarsi con i proventi dei tesseramenti (come di fatto avviene per i sindacati delle Forze di Polizia) senza quindi gravare ulteriormente sulle casse dello Stato e inoltre si eviterebbero molte delle indagini che oggi impegnano le Procure militari e ordinarie.”

Lo dichiara Luca Marco Comellini
Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm)

Via Torre Argentina , 76 – 00186 Roma – Tel. 0668979221 - Fax. 0668210375 - Cell. 3335350305 – 3457388556

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