Diritti dei militari: ogni iniziativa a favore delle vittime del dovere merita ospitalità sul nostro portale” “Partecipiamo ai nostri utenti la presente iniziativa che intende dare conoscenza del mondo militare attraverso le voci di coloro che lo vivono direttamente” Roma, 13 dic - Cittadini in divisa, le loro storie in un libro per raccontare le verità ignorate. “Una parte della società italiana vive ancora priva di quei fondamentali diritti che la Costituzione riconosce indistintamente a tutti i cittadini e fra questi i militari e gli appartenenti alle Forze di polizia possono essere considerati i “minus habentes” del terzo millennio.” Approfondisci l'argomento >>>
i suoi comunicati gettano "veleno e
discredito" sui delegati della
rappresentanza militare.
Innanzitutto devo correggerla quando,
riguardo al testo unico, si dimentica che la
“truppa” è stata sostituita dai graduati in
servizio permanente, giacché rimangono
truppa solo i volontari in ferma prefissata
e prolungata.
Per quanto
riguarda la rappresentanza, personalmente, rispetto
al suo collega di partito On Turco, io ho
tagliato le mie spese di oltre il 40%, e lo
posso provare, pur avendo un semplice rimborso
spese e provenendo da Palermo, mentre i suoi
colleghi “politici” godono di benefici
enormi e agevolazioni, spesso esagerate da
reali spettanze (138 milioni di euro i
vitalizzi della politica, 98 milioni diretti
e 24 milioni di reversibilità, le telefonate
ammontano a 2 milioni, per le pensioni
personali complessivamente 209 milioni e 710
mila euro, per la ristorazione della casta
ci sono 5 milioni di euro, 1 milione per il
presidio medico e 9 milioni di trasporto
aereo).
Poi
ci sono i soldi per giornali e altri mezzi
di comunicazione, vedi radio Radicale, di
cui non capisco cosa abbia di speciale
rispetto ad altre emittenti radiofoniche.
Ecco, lei forse
non lo sa , ma il suo amico e collega di
partito che ogni tanto fa il moralista sui
delegati costa un millesimo delle cifre che
ho elencato: non le sembra tanto? in tempo
di crisi economica .
Più modestamente,
pur con un uguale e forse più legittimato
lavoro di rappresentanza, perché sono stato
scelto dalla base, la base mi adora e non
sono nominato, anche se prorogato, ma per
scelta politica, io costo ai contribuenti
italiani 600 euro a settimana: viaggio,
vitto e alloggio.
Se lei pretende
che lasci la famiglia, mi metta a rischio
per i colleghi e soggiorni in caserma, mi
sembra francamente una sperequazione;
Ci
campi l'On. Maurizio Turco con 110 euro al
giorno a Roma "vitto e alloggio".
Per
di più, la mia categoria, quella dei
graduati e dei volontari in ferma prefissata,
non si possono lamentare: a livello di
rappresentanza abbiamo fatto il possibile,
forse non abbastanza, ma non certo per
mancanza di volontà propositiva nostra.
Inoltre nel tempo
libero io ed altri colleghi offriamo servizi
di consulenza al personale, e in molti ci
riconoscono il lavoro fatto.
Da
ultimo, mentre noi ci battiamo per cercare
di conseguire magri aumenti, il suo collega
Turco fa interrogazioni che vanno contro il
ruolo graduati proprio in merito a quei
quattro soldi che prenderanno “circa 2000
mila percettori di vsp con 17 anni di
servizio” sul fesi, attribuiti per ridurre
il mostruoso gap tra noi e i sergenti.
Ma credo che lei
e il suo amico, di questo, non ve ne siate
accorti.
Come
non vi siete mai accorti del “sottoimpiego”
per via dei mostruosi tagli alla difesa o di
altre segnalazioni pubblicate proprio nel
portale di sideweb come la discriminazione
scoiale nei confronti dei graduati negli
organi di protezione sociale all'interno di
certe strutture militari.
Un’ultima
domanda per favore ...
Quanti siete in
questo partito? quanta gente rappresentate?
ho la sensazione che il mio gruppo
parrocchiano del mio rione di Palermo è
molto più numeroso del suo.
Cordialmente,
Girolamo Foti
Ai sensi dell’Art.21 della Costituzione
italiana.
PS: spero che non succeda
come l'ultima volta che mi sono permesso di
rispondere ad un vostro attacco al Cocer,
alla quale è seguita un'altra interrogazione
parlamentare, di cui ritengo discutibile
l'opportunità di uso, quasi personalistico,
di uno strumento pubblicistico.
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in una nota
dell'agenzia "Agenparl" del 22 giugno
2011 sono state riprese le dichiarazioni
del Segretario del Partito per la tutela
dei diritti di militari e Forze di
polizia (Pdm) che sulla questione delle
spese di missione riservate ai soli
delegati dei Consigli centrali della
rappresentanza militare ha dichiarato
che «È semplicemente scandaloso che lo
Stato Maggiore della Difesa abbia
stabilito che gli unici militari ai
quali l'amministrazione deve
corrispondere il trattamento di missione
intero o forfettario di 110 euro al
giorno siano solo i delegati del Cocer.
Dopo le numerose interrogazioni
parlamentari presentate dal deputato
radicale Maurizio Turco, cofondatore del
Pdm, per chiedere al Ministro La Russa
chiarimenti e azioni in merito alle
dubbie attività dei delegati del Cocer,
e nonostante siano da tempo in corso
delle indagini giudiziarie presso le
procure militari, proprio per le ipotesi
di reato di truffa e falso in fogli di
viaggio, la decisione assunta dal
vertice militare contrasta con
l'accoglimento di un nostro Ordine del
Giorno (9/3210/3) a prima firma del
deputato radicale Maria Antonietta
Farina Coscioni, con cui avevamo
raccomandato al Governo di "adeguare e
rendere omogeneo il trattamento di
missione percepito dai delegati dei
Consigli centrali della rappresentanza
militare con quello, di aggregazione per
vitto e alloggio presso le strutture
militari, effettivamente percepito dal
restante personale delle Forze armate".
Personalmente ho sempre sostenuto che le
rappresentanze militari, oltre ad essere
totalmente inutili e illegittime perché
in regime di proroga, costano 40 milioni
di euro all'anno e che gli interessi dei
delegati del Cocer sono solo quelli
personali e non quelli del personale.
Infatti, nel messaggio diramato dalla
Difesa si legge che "per i delegati
dell'Organismo Centrale di
Rappresentanza militare (Cocer)
comandati in missione, stanti la
peculiarità del mandato e l'esigenza di
assicurare omogeneità di trattamento in
ambito interforze, è escluso il ricorso
all'istituto dell'aggregazione presso
strutture logistiche
dell'amministrazione della Difesa per il
vitto e l'alloggio". È evidente la
posizione assunta dal Ministro della
difesa che sull'argomento tace e
preferisce continuare a garantire ai
soli delegati del Cocer i fondi
necessari per pagare alberghi,
ristoranti e indennità, mentre taglia
sulle missioni della truppa che può
anche accontentarsi di alloggi
fatiscenti e mense piene di escrementi
di topi e uccelli come quelli della
cittadella militare della Cecchignola a
Roma. Mi sembra solo il caso di
ricordare che proprio a seguito del
silenzio del Ministro sulle nostre
interrogazioni, quest'ultime ora sono al
vaglio della Procura Ordinaria presso il
Tribunale penale di Roma perché siano
accertati i tanti e gravissimi fatti che
abbiamo segnalato in merito alle
attività dei Cocer. È chiaro che a
questo punto l'avvento del sindacato
anche per i militari mi sembra la
soluzione più ovvia se si vuole
affrontare il problema solo dal punto di
vista dei costi perché in questo modo,
oltre a soddisfare le pressanti
richieste di maggiori diritti della
truppa, sarebbero le stesse
rappresentanze sindacali ad auto-finanziarsi
con i proventi dei tesseramenti (come di
fatto avviene per i sindacati delle
Forze di polizia) senza quindi gravare
ulteriormente sulle casse dello Stato e
inoltre si eviterebbero molte delle
indagini che oggi impegnano le Procure
militari e ordinarie»;
gli interroganti
condividono integralmente il contenuto
del comunicato del Segretario del Pdm e
la sua azione politica, e ritengono che
l'agire dell'amministrazione militare
abbia di fatto creato delle evidenti
disparità di trattamento economico tra
il personale al solo scopo di favorire
gli interessi economici dei singoli
delegati della rappresentanza militare;
risulta agli
interroganti che presso le strutture
logistiche del Ministero insistenti sul
territorio di Roma siano stati
predisposti, già da tempo, gli alloggi
singoli e collettivi per i delegati del
Consiglio centrale della rappresentanza
militare (COCER);
sono ormai noti
e di pubblico dominio i fatti che hanno
portato le Procure militari di Napoli e
Roma ad indagare sui delegati dei Cocer
per le ipotesi di reato di truffa e
falso in fogli di viaggio, nonché
l'esistenza di un fascicolo di indagine
presso la Procura della Repubblica
presso il Tribunale ordinario di Roma (R.G
1665/11),
si chiede di
sapere:
se il Ministro
in indirizzo sia a conoscenza delle
indagini in atto presso le Procure e
quali siano stati i provvedimenti
adottati a seguito delle molteplici
segnalazioni riguardanti le irregolarità
riscontrate nelle attività dei delegati
dei Consigli centrali della
rappresentanza militare segnalate nei
numerosi atti di sindacato ispettivo
presentati alla Camera dei deputati;
quale sia la
peculiarità del mandato dei Cocer che
non consente ai delegati del medesimo
organismo di fruire di vitto e alloggio
a carico dell'amministrazione militare;
al fine di
contenere la spesa pubblica, quali siano
gli immediati provvedimenti che il
Ministro intenderà adottare affinché
anche ai delegati dei Cocer sia imposto
l'obbligo di fruire di vitto e alloggio
presso le strutture dell'amministrazione
della Difesa;
se non ritenga
conveniente per le casse
dell'amministrazione militare adottare
ogni possibile iniziativa per garantire
al personale militare i pieni diritti
sindacali anche nel senso indicato
dall'ordine del giorno citato nel
comunicato.
(4-05456)
COCER: ALBERGHI VIAGGI E RISTORANTI A SPESE DEL
CONTRIBUENTE. COSTANO 40 MILIONI DI EURO ALL'ANNO MA
LA DIFESA TAGLIA SOLO LE MISSIONI ALLA TRUPPA
Comunicato stampa, a cura di Marco Luca
Comellini
Segretario del Partito per la tutela dei
Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm)
Roma 22 giugno
2011-
“È semplicemente scandaloso che lo
Stato Maggiore della Difesa abbia
stabilito che gli unici militari ai
quali l’amministrazione deve
corrispondere il trattamento di
missione intero o forfettario di 110
euro al giorno siano solo i delegati
del Cocer.”
Lo dichiara Luca
Marco Comellini, Segretario del Pdm.
“Dopo le numerose interrogazioni
parlamentari presentate dal deputato
radicale Maurizio Turco, cofondatore
del Pdm, -prosegue Comellini- per
chiedere al Ministro La Russa
chiarimenti e azioni in merito alle
dubbie attività dei delegati del
Cocer, e nonostante siano da tempo
in corso delle indagini giudiziarie
presso le procure militari, proprio
per le ipotesi di reato di truffa e
falso in fogli di viaggio, la
decisione assunta dal vertice
militare contrasta con
l’accoglimento di un nostro Ordine
del Giorno (9/3210/3) a prima firma
del deputato radicale Maria
Antonietta Farina Coscioni, con cui
avevamo raccomandato al Governo di «adeguare
e rendere omogeneo il trattamento di
missione percepito dai delegati dei
Consigli centrali della
rappresentanza militare con quello,
di aggregazione per vitto e alloggio
presso le strutture militari,
effettivamente percepito dal
restante personale delle Forze
armate».”.
“Personalmente –aggiunge-
ho sempre sostenuto che le
rappresentanze militari, oltre ad
essere totalmente inutili e
illegittime perché in regime di
proroga, costano 40 milioni di euro
all’anno e che gli interessi dei
delegati del Cocer sono solo quelli
personali e non quelli del personale.
Infatti, -sottolinea
Comellini- nel messaggio diramato
dalla Difesa si legge che «per i
delegati dell’Organismo Centrale di
Rappresentanza militare (COCER)
comandati in missione, stanti la
peculiarità del mandato e l’esigenza
di assicurare omogeneità di
trattamento in ambito interforze, è
escluso il ricorso all’istituto
dell’aggregazione presso strutture
logistiche dell’amministrazione
della Difesa per il vitto e
l’alloggio».”
“È evidente la
posizione assunta dal Ministro della
difesa che sull’argomento tace e
preferisce continuare a garantire ai
soli delegati del Cocer i fondi
necessari per pagare alberghi,
ristoranti e indennità, mentre
taglia sulle missioni della truppa
che può anche accontentarsi di
alloggi fatiscenti e mense piene di
escrementi di topi e uccelli come
quelli della cittadella militare
della Cecchignola a Roma.
Mi sembra solo il
caso di ricordare –prosegue il
Segretario del Pdm- che proprio a
seguito del silenzio del Ministro
sulle nostre interrogazioni,
quest’ultime ora sono al vaglio
della Procura Ordinaria presso il
Tribunale penale di Roma perché
siano accertati i tanti e gravissimi
fatti che abbiamo segnalato in
merito alle attività dei Cocer.
E' chiaro che a
questo punto l'avvento del sindacato
anche per i militari mi sembra la
soluzione più ovvia se si vuole
affrontare il problema solo dal
punto di vista dei costi perché
-conclude Comellini- in questo modo,
oltre a soddisfare le pressanti
richieste di maggiori diritti della
truppa, sarebbero le stesse
rappresentanze sindacali ad auto-finanziarsi
con i proventi dei tesseramenti
(come di fatto avviene per i
sindacati delle Forze di Polizia)
senza quindi gravare ulteriormente
sulle casse dello Stato e inoltre si
eviterebbero molte delle indagini
che oggi impegnano le Procure
militari e ordinarie.”
Lo dichiara
Luca Marco Comellini
Segretario del Partito per la tutela
dei Diritti di Militari e Forze di
polizia (Pdm)
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