L’ambasciatore francese all’Onu, Gerard Araud, ha emesso un comunicato in cui si ringraziano i paesi che forniscono uomini da impiegare nei contingenti presenti nelle zone “calde” del mondo, il documento, firmato dai 15 paesi presenti nel Palazzo di Vetro contiene anche la condanna alla tentata strage.
Il ministro La Russa, alla luce del rischio che le forze italiane hanno corso, si dice non intenzionato ad “abbandonare unilateralmente il Libano”, ma considerando che l’Italia non ha il comando dell’operazione annuncia che presto le unità di uomini presto scenderanno da un numero esagerato come 1.780 a 1.100. Un taglio che però, secondo il ministro non implica una resa: «È corretto sollecitare pure un’azione diplomatica, ritirarci sarebbe sbagliato».
A Roma intanto è stata aperta
un’inchiesta dalla Procura che nella
persona di Pietro Saviotti, procuratore
aggiunto, indagherà per ricostruire la
dinamica dell’accaduto avvalendosi dei
Ros che probabilmente sequestreranno il
mezzo su cui i “caschi blu” viaggiavano
e si occuperanno di ascoltare i feriti
in qualità di testimoni.