Influenza
A, picco fra il 18 dicembre e il 18 gennaio: fino a 3 milioni di malati.
Con tre
casi chiusa una classe o una scuola. Roma vaccinerà autisti bus e forse
tassisti. Nello sport vaccinazioni per azzurri.
ROMA (2 settembre) - Il picco
del virus dell'influenza A si verificherà fra il 18 dicembre e il 18
gennaio. Il numero delle coinvolte potrà variare da un milione e mezzo a
tre milioni per 15 giorni di malattia. Ad affermarlo il viceministro alla
salute Ferruccio Fazio al termine della riunione dell'Unità di crisi,
annunciando che «la pandemia non è grave, il virus è un mese più lento del
previsto». Fazio ha anche assicurato che il costo dei vaccini sarà
interamente a carico dello Stato. Per quanto riguarda le scuole italiane,
invece, per ora viene esclusa l'opzione chiusura preventiva, anche se
Fazio parla della possibilità di chiusure mirate: con tre casi chiusa la
classe o la scuola. Intanto a Roma autisti bus, metro e forse anche
tassisti saranno vaccinati. E la Difesa fa sapere che saranno vaccinati
230mila tra militari e carabinieri. I casi sospetti in Italia sono circa
2.700.
Per quanto riguarda i vaccini Fazio ha precisato che saranno
disponibili entro il 15 novembre forse anche prima. I costi (800 milioni)
saranno coperti dal governo e non dalle regioni. La vaccinazione nelle due
fasi riguarderà il 40% della popolazione, circa 24 milioni di persone. Si
pensa inoltre di posporre la vaccinazione per l'influenza stagionale per
evitare sovrapposizioni. I test sui vaccini sulle donne incinte e sulla
popolazione tra i due e i 18 anni di età sono invece ancora incompleti. La
pandemia, conclude Fazio, potrà essere sconfitta entro l'aprile del 2010.
Saranno vaccinati 230mila tra militari e carabinieri.
Il vaccino, secondo fonti della Difesa, dovrebbe
essere disponibile il 15 ottobre 2009 e coprirà il 100% del personale
operativo. In pratica tutti coloro che sono impegnati nelle missioni
all'estero e quelli che dovranno recarvisi, le forze speciali, il
personale della sanità militare, i militari impegnati nei servizi di
vigilanza e pattugliamento sul territorio nazionale. Solo dopo aver
provveduto a immunizzare il personale operativo, si passerà a quello
amministrativo e logistico. Predisposto un piano anche per le caserme.
La scelta del comune di Roma. «Il sindaco - ha detto Aiuti - mi ha
appena comunicato la decisione, insieme al presidente dell'Atac, Franco
Panzironi, di vaccinare tutti gli autisti dei mezzi pubblici. Si tratta di
una categoria particolarmente esposta - ha proseguito - per loro la
vaccinazione potrà scattare con il primo blocco, quello rivolto alle
categorie più a rischio. La commissione che io presiedo ha comunque già
dato indicazioni al primo cittadino delle categorie che dovranno essere
vaccinate insieme ai sanitari o alle persone addette ai servizi sociali
per non bloccare la città».
L'idea di Aiuti però è quella di estendere la vaccinazione anche ai
tassisti, «che per ragioni di lavoro sono anche loro sempre a contatto
con moltissime persone». Tra le categorie che saranno vaccinate, «anche se
il vaccino - ricorda Aiuti - è volontario, chi lavora nei servizi sociali,
gli insegnanti, gli addetti alla nettezza urbana, medici, infermieri,
forze dell'ordine». Non solo: «Per me dovrebbero essere vaccinati anche i
familiari dei neonati da zero a sei mesi» aggiungendo che il vaccino non
sarà disponibile prima del 15 novembre. Nessun allarmismo invece tra i
banchi di scuola: «Se non in presenza di gravi patologie - conclude Aiuti
- non è necessario vaccinare gli studenti. Se però le scorte di vaccino
fossero davvero numerose, allora ci si potrebbe pensare».
Miur: per ora esclusa chiusura preventiva della scuola. «Allo stato
attuale non c'è nessuna emergenza, dunque per il momento si può escludere
che ci sarà una chiusura preventiva degli istituti scolastici legata
all'influenza A», afferma il dirigente del Miur, Giuseppe Cosentino,
rappresentante del ministero dell'Istruzione che ha preso parte al
comitato di crisi sull'influenza A al ministero della Salute. Fazio ha
aggiutno: «Pensiamo di chiudere quando ci sono tre o più casi di persone
ammalate contemporaneamente. Verificheremo se si tratterà di chiudere una
singola classe o tutta la scuola».
Si aggravano le condizioni del 51enne ricoverato a Napoli.
L'ospedale Cotugno di Napoli e l'assessorato regionale alla sanità
smentiscono le voci diffusesi stamani relative alla morte del paziente in
gravi condizioni affetto da influenza A. Le condizioni di D. G., 51 anni,
però sono peggiorate. L'uomo soffriva già di insufficienza renale e
cardiomiopatia dilatativa prima di contrarre il virus. A queste patologie
si è aggiunta una broncopolmonite con «sepsi da stafilococco aureo»,
informa la direzione sanitaria dell'ospedale. Il quadro è peggiorato
dall'acuirsi dell'insufficienza renale. Secondo fonti mediche, l'uomo vive
con la madre anziana, non è mai stato all'estero e a causa delle tante
patologie di cui è affetto è stato ricoverato in vari ospedali e case di
cura di Napoli. Le stesse fonti mediche non escludono che l'uomo possa
aver contratto il virus N1H1 proprio durante uno di questi ricoveri.
Il paziente soffre soprattutto le conseguenze «del suo fisico già
debilitato», sottolinea l'assessore regionale alla Sanità, Mario
Santangelo, medico e docente universitario che sta seguendo da vicino la
vicenza. «L'influenza A ha quindi colpito - dice Santangelo - un organismo
già fortemente debilitato. Forse anche una “comune” influenza avrebbe
prodotto le stesse conseguenze».
L'altro paziente ricoverato a Napoli, un giovane di 27-28 anni, R.
A. di Cava de' Tirreni, colpito da broncopolmonite bilaterale, non
presenta più febbre ed è in miglioramento. Era rientrato da un viaggio in
Spagna e aveva raggiunto la sua famiglia nel salernitano per terminare le
ferie. Qui, però, ha manifestato i sintomi della nuova influenza ed è
stato ricoverato all'ospedale di Vallo della Lucania. Le sue condizioni
hanno allarmato i medici, che hanno così deciso il trasferimento al
Cotugno. Miglioramento anche per il terzo paziente ricoverato, un giovane
di 23 anni, napoletano. Il giovane è in buone condizioni cliniche e senza
febbre.
Febbre alta, muore 27enne a Castellammare. Febbre alta e macchie
sulla pelle, il ricovero in ospedale, il ritorno a casa e di nuovo il
ricovero: un giovane stabiese, Giuseppe Di Girolamo, 27 anni, muore al
ritorno dalla vacanza in Brasile. La magistratura ha subito aperto un
fascicolo d’inchiesta e disposto l’autopsia sulla salma del giovane per
accertarne le cause. Gli era stata diagnosticata una comune influenza,
(non il virus H1N1, secondo i test) all'ospedale San Leonardo di
Castellammare di Stabia. risultati degli esami di laboratorio confermano
la diagnosi di meningite fulminante. L'avvocato Annalisa Buondonno, legale
della famiglia Di Girolamo che ha presentato una querela-denuncia contro i
medici che in una nota spiegano che il giovane ha rifiutato il ricovero in
osservazione.
Gravi le condizioni del 24enne ricoverato a Monza. Ha mostrato
segni di una «possibile sovrainfezione polmonare» il ragazzo di 24 anni
positivo all'influenza A ricoverato da alcuni giorni all'ospedale San
Gerardo dei Tintori di Monza. Una nota dell'ospedale spiega che «ha
presentato nella giornata di ieri segni di una possibile sovrainfezione
polmonare». «La situazione clinica, per il resto - prosegue la note -, è
invariata. Le sue condizioni rimangono critiche e la prognosi rimane
riservata».
Egitto, sospetti di doppia infezione, influenza A e aviaria: turista
italiano affetto solo da influenza. La Società internazionale per lo
studio delle malattie infettive aveva reso noto che uno dei tre sospetti
casi di doppia infezione era un turista italiano ma è arrivata la smentita
dalle autorità egiziane. A comunicarlo Essam Qaoud, il medico responsabile
dell'ospedale in questione ad Hurgada. L'italiano, 22 anni, ha contratto
solo il virus dell'influenza A e le sue condizioni sono stabili dopo il
trattamento con il Tamiflu. E' stato ricoverato il 27 agosto scorso,
perché sofferente di febbre alta, oltre 38 gradi, e lascerà l'ospedale
quando i test effettuati per 5 giorni daranno risultati negativi.
Il direttore dell'ospedale, Hossameddin Hassan Abdou, ha smentito
anche che una seconda persona, un egiziano che rientrava in Egitto dopo un
pellegrinaggio alla Mecca sia stato ricoverato in ospedale per una doppia
infezione. Stessa smentita da parte dell'ambasciata italiana del Cairo che
ha affermato che il turista italiano è stato colpito unicamente
dall'influenza A.
Calcio, tutti d'accordo: vacciniamo gli atleti. Il primo a lanciare
l'allarme è stato il medico della Nazionale Enrico Castellacci, dal ritiro
degli azzurri a Coverciano. «In uno spogliatoio - ha detto - basta poco
perché l'influenza si trasmetta velocemente». Dello stesso avviso è il
professor Carlo Tranquilli, direttore dell'Istituto di medicina del Coni.
«È opportuno - ammette - che tutti i giovani atleti compresi nelle fasce
di età segnalate dal ministero della Salute, ed in generale gli azzurri
delle squadre nazionali, vengano vaccinati». Il presidente biancoceleste
Claudio Lotito spiega che bisogna valutare bene l'importanza del rischio.
Il medico sociale del Milan, Massimo Manara, condivide l'allarme del
collega della Nazionale. Come è successo in occasione del match amichevole
a Londra contro il Watford, lo staff medico del Parma potrebbe consigliare
ai giocatori di indossare la mascherina in caso di trasferte nelle aree
maggiormente colpite dal virus ed anche la Fiorentina ha attivato un
sistema di protezione. Bartolomeo Goitre (Juventus) rivela che il club è
attrezzato per ogni evenienza così come in casa Samp. Anche i club del
Siena, Palermo e Catania pronte alle vaccinazione.
Buffon: mai fatto il vaccino ma questa volta dico sì. Gigi Buffon
si dice pronto a vaccinarsi visto che il virus è molto contagioso. «Ogni
anno a inizio stagione i medici ci propongono diversi vaccini, e io dico
no - ha detto il portiere della Juve e della Nazionale - Sono convinto che
la natura debba fare il suo corso, e non è un'influenza a bloccare la mia
carriera di calciatore. Ma questa volta, vista la situazione, se ce lo
consigliano è diverso: sì, penso che stavolta lo farei».
L'influenza nel mondo. Con 334 nuovi casi registrati nelle ultime
24 ore, il numero di infetti da virus H1/N1 in Europa sale a 46.635. Resta
fermo a 105 il numero dei decessi. Le nazioni europee in cui nelle ultime
24 ore sono stati registrati più casi sono la Svezia (159) e la Germania
(145). Nel mondo, il numero dei decessi è salito a 2.992, 48 in più di
ieri.
I ministri della Sanità della Ue si incontreranno il 12 ottobre a
Bruxelles.
www.ilmessaggero.it
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